Il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una nuova conversazione da remoto sulla Rivolta di Reggio Calabria del 1970. I fatti di Reggio furono un evento importantissimo legati al periodo storico italiano e non solo, la più grande rivolta spontanea e popolare d’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Il Circolo Culturale “L’Agorà” non è nuovo a queste iniziative, organizzando a far data dal 2000 diversi momenti di riflessione su tale periodo storico che rappresenta la ribellione urbana più lunga che la storia della nostra repubblica ricordi, con migliaia di feriti, arresti, diverse vittime sia tra i civili che tra le forze dell’ordine. “14 luglio 1970: attualità e significato storico-morale della Rivolta di Reggio” è il titolo della conversazione facente parte del ciclo di incontri che si svolgeranno per tutto il mese di luglio a riguardo i moti di Reggio del 1970. I fatti di Reggio furono un evento importantissimo legati al periodo storico italiano e non solo, la più grande rivolta spontanea e popolare d’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Alla nuova conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino ha partecipato, in qualità di gradito ospite, l’Onorevole Fortunato Aloi. Il gradito ospite del sodalizio organizzatore ha ricoperto il ruolo di docente negli istituti superiori. Dirigente missino e consigliere comunale e provinciale di Reggio Calabria e Deputato della Repubblica Italiana per quattro legislature, ricoprendo prestigiosi incarichi parlamentari, tra i quali quello di Sottosegretario di Stato per la pubblica istruzione dal 13 maggio 1994 al 16 gennaio 1995. Ritornando al tema dell’incontro, relativo ai Fatti del 1970 ed alla sua attualità e significato storico, l’onorevole Aloi, nel corso della conversazione, Tutto ebbe inizio il 5 luglio quando l'allora sindaco, Piero Battaglia (DC), con il suo "Rapporto alla città", informò i reggini dell'accordo politico-istituzionale fatto a Roma, sull'asse Catanzaro-Cosenza, ai danni di Reggio Calabria.  Al centro della questione la decisione, appoggiata da Roma, di scegliere Catanzaro come sede del capoluogo della Calabria, una decisione caldeggiata e favorita in particolare dai politici cosentini Riccardo Misasi e Giacomo Mancini, all'epoca influenti l'uno nella DC, l'altro nel PSI, e ritenuti i veri responsabili di questo "furto del capoluogo".  Fu la scintilla di una rivolta che diventerà inarrestabile all'indomani della decisione di convocare a Catanzaro la prima seduta del neo eletto Consiglio regionale della Calabria.  L'espressione moti di Reggio (anche fatti di Reggio o rivolta di Reggio Calabria) indica una sommossa popolare avvenuta a Reggio Calabria dal luglio del 1970 al febbraio del 1971, in seguito alla decisione di collocare il capoluogo di regione a Catanzaro nel quadro dell'istituzione degli enti regionali. Quindi il 1970 rappresentò per la Penisola italiana un importante appuntamento istituzionale, anche se vi erano diverse posizioni di pensiero a riguardo l’istituzione del nuovo ente territoriale. I Moti di Reggio hanno creato un solco profondo nel territorio regionale ed il famoso “pacchetto” Colombo, di cui il pezzo più consistente era il Centro siderurgico di Gioia Tauro che, da solo, avrebbe dovuto dare occupazione a 7.500 operai, si è disciolse come neve al sole. Dietro la facciata del campanile, l’oggetto vero dei moti era il controllo della Regione come nuovo grande centro di potere e di erogazione di risorse. La città sede del governo regionale avrebbe beneficiato di migliaia di assunzioni e i partiti al governo avrebbero avuto un grande vantaggio clientelare. I fatti di Reggio furono un evento importantissimo legati al periodo storico italiano e non solo, la più grande rivolta spontanea e popolare d’Europa dopo la seconda guerra mondiale. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 29 luglio.

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29 luglio 2022
la manifestazione