“1924-2024: il centenario della radio italiana” è il titolo della conversazione organizzata dal Circolo Culturale "L'Agorà". Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, sono state oggetto di analisi diverse cifre, relative alle vicende ed alle evoluzioni di tale strumento della comunicazione. L’incontro, organizzato dal sodalizio culturale reggino, ha registrato la presenza, in qualità di relatore, di Antonino Megali, Vice presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”. Il 2024, si celebra un traguardo straordinario nella storia della tecnologia: il centenario dell’invenzione della radio. Questo semplice ma rivoluzionario dispositivo ha trasformato il mondo della comunicazione, informazione, intrattenimento, intratteniamo e ci informiamo. La radio, pur se ha raggiunto tale importante traguardo, è uno strumento sempre giovane ed attuale, che cresce e si rinnova grazie alla tecnologia, ai nuovi linguaggi e ai contenuti che hanno assunto una veste moderna, senza dimenticare il passato. Erano le ore ventuno del 6 ottobre 1924, quando andò in onda la prima trasmissione radiofonica via etere in Italia. Il palinsesto prevedeva un concerto di musica operistica, un bollettino meteo e le notizie della borsa, tutto annunciato dalla voce di Ines Viviani Donarelli. Le origini della radio sono il risultato di un’interessante sovrapposizione di teorie scientifiche e innovazioni pratiche. Figure come Maxwell e Hertz hanno gettato le basi teoriche, mentre inventori come Marconi, Tesla e Fessenden hanno trasformato queste teorie in applicazioni pratiche che hanno dato vita alla radio come la conosciamo oggi. Questa serie di innovazioni ha aperto la strada a un’era completamente nuova di comunicazione e ha avuto un impatto inestimabile sullo sviluppo tecnologico successivo. Risulta importante ricordare che l’invenzione della radio è attribuita a Guglielmo Marconi, che nel 1895 riuscì a trasmettere segnali radiofonici a distanza. Il gradito ospite nel corso del suo intervento ha ricordato alcuni momenti storici a riguardo il tema in argomento. La Radiofono, il 20 marzo 1924, installò a Centocelle una stazione di prova, ma il 23 marzo non riuscì a trasmettere un discorso pronunciato da Benito Mussolini al teatro Costanzi di Roma, forse a causa di interferenze elettriche. A Torino il 27 agosto del 1924 venne costituita la Unione radiofonica italiana, Uri (trasformata quattro anni dopo in Ente italiano per le audizioni radiofoniche, Eiar). Nel 1944 la società assunse la denominazione Rai (Radio audizioni italiane). Da quel primo annuncio del 6 ottobre 1924, diversi furono i nomi della cultura italiana come Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Trilussa, che si sono alternati al microfono dell’innovativo mezzo di comunicazione. L’intervenuto, nel corso della sua analisi storica, ha ripercorso alcune delle tappe significative del tema in argomento. Le telecronache di Nicolò Carosio, gli anni del fascismo e la seconda guerra mondiale, quelli della pace - annunciata dalla voce inconfondibile di Corrado Mantoni - le innovazione del giornalismo di Zavoli, la nascita del Festival della Canzone Italiana e il varietà di Mike Bongiorno, Gianni Boncompagni, Renzo Arbore, fino a Fiorello con il suo “ Viva Radio2”. Voci, suoni, documenti che restituiscono il ritratto di una radio capace più di ogni altro mezzo di comunicazione di rinnovarsi e trasformarsi al passo con i tempi, generando nuovi contenuti come programmi diventati cult come il “Ruggito del Coniglio”, “Caterpillar”,” Lillo e Greg 610”, “Radio2 Social club” sempre più amati dagli ascoltatori anche oggi, con la rivoluzione dei social e della Visual Radio, che ha tra i suoi volti quelli di Andrea Delogu e Ema Stokholma. In questo arco di tempo la Radio ha accompagnato gli italiani diventando un asse portante della cultura del Paese, ne ha raccontato la storia stimolando nei suoi ascoltatori la curiosità e la conoscenza. Cent’anni dopo la sua invenzione, la radio continua a essere una parte vitale della nostra vita quotidiana, adattandosi e evolvendosi con i tempi. Da un semplice apparecchio di comunicazione a un mezzo per l’educazione, l’informazione e l’intrattenimento, la radio rimane uno dei più grandi traguardi dell’ingegneria umana, testimone e narratore della storia del XX e XXI secolo. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi, nel corso della giornata di studi.