Continua la programmazione in remoto del Circolo Culturale “L’Agorà con un nuovo incontro che dà inizio ad una serie di appuntamenti relativi ai “fatti del ‘70”. A far data dal 2000, in occasione del trentennale della Rivolta di Reggio, il sodalizio culturale reggino si è reso promotore di diversi momenti di riflessione su tale periodo storico, proponendo un ciclo di incontri aventi come tema “Reggio 1970-2000: trent’anni dopo” ed in quella occasione scaturì l’idea del museo della Rivolta, successivamente altri incontri sono stati organizzati dal Circolo Culturale “L’Agorà. La nuova conversazione ha trattato il tema avente come titolo “Alle origini della Rivolta” ed è stato analizzato da Gianni Aiello (Presidente del sodalizio organizzatore). Sin dal 1948, inizia la protesta per il capoluogo: i Consigli Provinciali e Comunali di Catanzaro e di Cosenza in data 11 ottobre, all'ordine del giorno dicono « ... si affermava che Reggio non aveva alcun requisito per essere designata come sede di uffici regionali … ». Comitati di cittadini sorsero sin da allora in difesa di tale diritto, accogliendo esponenti di tutti gli schieramenti politici che si riunirono in un'assemblea di sindaci della provincia reggina, convocata nella sede del Comune capoluogo, in data 21 ottobre (da notare che già in data 31 dicembre dell'anno precedente vi era stata un'altra assemblea presieduta dall'avvocato Malavenda nel salone dell'Amministrazione Provinciale della città dello Stretto) per difenderne la causa. L’argomentata analisi, conosciuta come relazione Donatini-Molinaroli, ritenne che tale scelta fosse la conseguenza dovuta alla presenza in quella città di un certo numero di uffici. E nel corso della sua disamina, Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) evidenzia che a seguito delle varie incursioni turchesche e dei vari eventi sismici che interessarono la Città, diversi uffici vennero trasferiti altrove, per ragioni di sicurezza e per un periodo transitorio. Tale ubicazione non trovò applicazione e tali enti non vennero ricollocati nel loro alveo storico. Come ebbe a verificarsi nel 1594, quando a seguito della devastante incursione turchesca su Reggio (assegnati dieci anni prima), gli uffici della Regia Udienza vennero trasferiti temporaneamente a Seminara, per essere poi assegnati a Catanzaro. Con lo scorrere del tempo, come per la Regia Udienza, altri enti non vennero ricollocati nel loro alveo originale e con il trascorrere del tempo vi fu un continuum di trasferimenti di altri istituti della Città dello Stretto. La Regia Udienza era un'antica istituzione giuridica corrispondente all'attuale Corte d'appello, istituto questo che rappresentò l’ago della bilancia per l’assegnazione del Capoluogo. Il 2 ottobre 1948 il Consiglio Comunale di Reggio Calabria porta all’ordine del giorno, approvato dallo stesso organo, che Reggio sia capoluogo della Calabria, il sindaco era Giuseppe Romeo. Il primo cittadino nel periodo 1948/1949 affrontò il primo scontro per il capoluogo di regione con la città di Catanzaro: il progetto di legge, presentato nell'ottobre del 1948, per designare Reggio Calabria capoluogo di regione, in previsione della istituzionalizzazione delle Regioni (che sarebbero nate vent'anni dopo) non passò per l'opposizione della classe politica catanzarese che chiese aiuto, ottenendolo, alla rappresentanza cosentina. L'approvazione in Parlamento della legge istitutiva delle Regioni a statuto ordinario, mobilitava le forze politiche reggine e, nel novembre 1968, con la sola opposizione del PCI, il Consiglio Comunale della città dello Stretto riproponeva l'ordine del giorno approvato precedentemente dallo stesso organismo il 21 ottobre 1948, con il quale si chiedeva che Reggio fosse il capoluogo della Calabria. La traversia burocratica si prolungò nel tempo, infatti il 1° marzo del 1969 vi fu un'assemblea di parlamentari, sindaci, e vari rappresentati di partiti che venne convocata dal Presidente della Provincia di Reggio. Si ribadì il diritto per il capoluogo regionale. Intanto esisteva in città sin da quel periodo il "Comitato di agitazione per la difesa degli interessi di Reggio". In data 15 marzo dello stesso anno vi fu una manifestazione studentesca che si prolungò sino al 18 marzo con l'occupazione per alcune ore la ferrovia, mentre il 21 marzo il Consiglio Comunale di Reggio Calabria, votò un ordine del giorno per Reggio capoluogo. E si giunge al 17 gennaio del 1970 quando in una riunione romana fra i Segretari Provinciali della DC delle tre province calabresi scaturisce la volontà favorevole alla città di Catanzaro come capoluogo della Calabria. La conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” ha registrato anche l’analisi di un cinegiornale denominato “La settimana Incom” datato 8 marzo 1950 che nel corso del reportage, illustra le realtà sociali ed economiche del territorio calabrese, lo stato dell’agricoltura e dei trasporti su linea ferrata. Queste alcune delle cifre che saranno oggetto di analisi da parte di Gianni Aiello (Presidente del sodalizio culturale reggino). Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 14 luglio.