Gli Aragonesi provenivano da una regione della Spagna comprendente le province di Huesca, Teruel e Saragozza. I primi principi discesero da Ramiro I (1035 - 1063). Il primo sovrano napoletano fu Alfonso V d'Aragona - detto il Magnanimo - che diede inizio alla nuova dinastia aragonese nel Mezzogiorno. Il nuovo sovrano decise di risiedere a Napoli, trasferendo sia la Corte che la Cancelleria, che ben presto divenne punto di riferimento della politica aragonese nell’area del Mediterraneo,ma anche un centro artistico e culturale. Stabilì quindi la residenza reale in Castel Nuovo, apportandone delle modifiche, e fissò la sua dimora reale in Castel Nuovo iniziandone i lavori di ricostruzione e facendo innalzare all'esterno, fra la Torre di Mezzo e quella di Guardia, un imponente Arco di Trionfo a memoria della sua trionfale entrata nella città di Napoli. La conquista della Città partenopea non fu di facile conto, visto anche la lunga durata degli assedi che si prolungarono per un quadriennio, concludendosi il 2 giugno del 1442, dopo sette anni di guerra. Tale impresa, forse anche per motivi propagandistici, venne simulata alcuni mesi dopo come la cronaca del tempo ci ha tramandato «come lo re Alfonso d'Aragona entrò nella città di Napoli col carro trionfale. Alli 1443 alli 26 del mese di Febbraio di Martedì alle 15 hore entrò lo Re Alfonso d'Aragona col Carro Trionfale, et entrò per la porta del Mercato, e prima lo suo entrare fece rompere, et abbattere tante canne delle mura della detta Città di Napoli trionfando come l'antichi Sovrani. Sopra lo detto Carro, Sua Maestà sedeva con lo scettro …» . Il nuovo sovrano, pur se nelle sue mire espansionistiche, mise in atto una serie di riforme, come quella della Sommaria, l’istituzionalizzazione delle Udienze provinciali che subentrarono ai Giustizierati angioini, la riorganizzazione delle Universitas, la regolamentazione della funzione del notaio. Ampliò il porto di Palermo e nel 1434 istituzionalizzò il Siculorum Gymnasium, e la città di Reggio Calabria ricevette alcuni privilegi come l’utilizzo della moneta siciliana con la stessa capacità di valore di mercato, la facoltà di commerciare il grano ad un prezzo calmierato, concedendo di seguito altri privilegi. Alla morte del sovrano, avvenuta in Napoli 27 giugno 1548, gli succedette sul trono di Napoli il figlio illeggittimo, nato da una relazione del monarca Alfonso con Gueraldona Carlino, Ferdinando I, conosciuto anche come Ferrante I, mentre la Sicilia rimase di pertinenza del fratello Giovanni II. La città di Reggio Calabria ricevette altre agevolazioni, anche con il successore di Alfonso il Magnanimo, ottenendo l’indipendenza dal potere feudale, riacquistando nel 1462 lo status di città règia, scrollandosi così l’imposizione feudale che era stata imposta da Alfonso V d’Aragona, che la consegnò ad Alfonso de Cardona. Con decreto del 31 luglio 1462 Reggio venne restituita università demaniale e definita “Caput et Mater aliarum civitatum Ducatus Calabriae”. Il successore di Alfonso, Ferrante (Ferdinando I di Napoli), regnò per trentasei anni, dal 1458 al 1494 e proseguì quegli intenti indirizzati alla cultura, ma ebbe anche il merito di favorire le attività artigianali e manufatturiere. Nonostante i buoni propositi il nuovo sovrano ebbe a confrontarsi con una realtà alquanto ostile, tenuto conto sia dell’insofferenza della popolazione su cui gravavano diverse imposte che da parte della classe baronale che vedendo minacciata la propria sfera di potere economico dovuta alle varie riforme, tra le quali quella fiscale, diede inizio alla famosa congiura che insanguinò il Regno dapprima dal 1459 al 1464, la battaglia navale dell’isola d’Ischia del 7 luglio 1465, la seconda fase dal 1485-1487. Ferrante, riuscito vincitore e liberatosi dei nemici, rese inoffensiva la parte anti-aragonese rafforzando il baronaggio che aveva parteggiato con lui, ben sapendo di non poter liquidare “la forza” e “le posizioni strutturali“ della feudalità. La scomparsa di Ferrante, avvenuta nel gennaio del 1494, coincide con la fase conclusiva della dinastia aragonese: il suo successore Alfonso II abdica a favore di Ferdinando II d'Aragona, poi è la volta di Federico I d’Aragona che regnò fino al 1° agosto del 1501, periodo in cui gli eserciti francesi entreranno in Napoli per restarvi due anni, per far posto agli spagnoli, dopo la disfida di Barletta e la battaglia di Cerignola. I feretri di alcuni dei sovrani aragonesi e nobili legati al casato d’Aragona sono ospitati nella Basilica di S. Domenico Maggiore in Napoli.