"Forme artistiche nell’antica Grecia" è il titolo della conversazione organizzata dal Circolo Culturale "L'Agorà". Nel corso della giornata di studi, organizzata dal sodalizio reggino, sono stati oggetto di analisi diverse cifre, relative ai colori ed alle varie forme geometriche che si svilupparono nell’antica Grecia e si espansero in diversi ambiti geografici del Mediterraneo. Prima di parlare dell’arte greca, risulta necessario, fare un breve cenno alle origini della civiltà del mondo egeo, con una datazione intorno al secondo millennio avanti Cristo. In quella fase storica, vi fu un’agorà fra le genti nomadi provenienti dall'Asia centrale (gli indoeuropei) e le popolazioni di cultura mediterranea. Quelle diversità, si mantennero nella distinzione fra le tre cosiddette stirpi: eolica, ionica e dorica. Quindi, l’arte Greca, è costituita dalla intera produzione artistica delle popolazioni di lingua ellenica. La civiltà greca si sviluppa intorno al XII° secolo a.C. nei territori del Peloponneso e dell’Attica e nelle numerose isole del Mar Egeo disseminate lungo le coste. Successivamente si espande fino all’Asia Minore, al Mar Nero, alla Sicilia e all’Italia meridionale; in età ellenistica, con le conquiste di Alessandro Magno, raggiunge anche l’Egitto e il Vicino Oriente. L'arte greca, infatti, si sviluppa in quattro fasi, e tali momenti storici, rappresentano diverse scuole, che cronologicamente costituiscono altrettanti orientamenti artistici. L'arte greca affonda le sue radici nelle civiltà del mondo Egeo, un tempo conosciute principalmente attraverso i poemi omerici, resoconti orali messi per iscritto intorno al 750 a.C. Il mondo greco, nonostante la diversità delle sue culture ed organizzato prima in colonie e poi in città in tutto il bacino del Mediterraneo, era legato da un linguaggio artistico comune, una comune koiné, che si evolse attraverso tempi e regioni. La produzione decorativa su ceramiche è invece testimoniata da numerosi ritrovamenti in tutta l’area del Mediterraneo. Sono vasi di tutte le dimensioni usati come contenitori per liquidi, brocche, coppe per bere, vasi a cratere per mescolare vino e acqua, anfore per l’acqua o per l’olio. Nei secoli VII e VI a.C. si afferma lo stile a figure nere dipinte sul fondo rosso dell’argilla cotta. Quanto evidenziato, in questo reportage, a cura di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”), rivive nell’arte della riproduzione dei reperti archeologici, e di altre preziose testimonianze di un glorioso e ricco passato. Importanti tasselli della memoria, che ricostruiscono il modus operandi di un’epoca. Le riproduzioni archeologiche, hanno diverse finalità, dalla sostituzione degli originali in prestito a musei, alla creazione di supporti didattici. La possibilità di toccare e interagire con le copie offre un’opportunità unica di conoscenza, permettendo agli oggetti di raccontare la propria storia attraverso il tatto. Oggi abbiamo, non solo i musei che fanno le proprie riproduzioni, ma anche validi artisti ed artigiani che ricreano pezzi antichi alla perfezione, permettendo a centinaia di persone in tutto il mondo, che amano l’arte e la storia, di creare piccole o grandi collezioni o di includere magnifiche riproduzioni d’arte nella loro collezione. Il nostro breve, ma intenso viaggio, nella storia dell’arte del mondo egeo, si ferma ad Heraklion, città ubicata al centro-nord dell'isola di Creta, ed affaccia sul Mar Egeo, e conosciuta anche come Candia, Eraclio o Eracleo. Heraklion è la capitale dell'isola di Creta, il suo fulcro economico e culturale, ed è una delle località turistiche più frequentate della Grecia. Creta è tra le terre più antiche del Vecchio Continente, non per niente viene definita la culla della civiltà europea. Qui si è sviluppata infatti una delle società più interessanti del nostro passato, la cultura minoica. Qui sono passati gli dei e le dee. Heraklion è la capitale di quest’isola posta nel cuore del Mediterraneo. Dopo questo excursus storico, entriamo in un negozio di souvenir ad Heraklion, ubicato al centro vicino al porto, ricco di riferimenti della cultura minoica e finemente lavorati. Ad attenderci c’è un signore alquanto gentile e disponibile alla conversazione, il suo nome è Antonio. Dal dialogo, tra l’abile artigiano e cultore della storia del mondo ellenico e Gianni Aiello scaturisce la passione della storia, della memoria e del gusto dell’armonia dell’arte. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso dell’incontro, predisposto dal Circolo Culturale “L’Agorà”.

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30 agosto 2024
la conferenza