Si è svolta giovedì 16 novembre la presentazione del romanzo storico “Artemisia Sanchez. Tragedia di amori e potere nel Settecento calabrese”, opera letteraria dello scrittore Santo Gioffrè. Ispirato ad una storia vera della Calabria di fine ‘700, da cui è stata realizzata la fiction televisiva trasmessa da Rai Uno nel 2008, il libro prende il via da un evento scatenante: l’uccisione, in un agguato, di un sacerdote di nobili origini, che però aveva idee illuministe, in un periodo di difficile transizione storica in Calabria, caratterizzato dal conflitto tra mondo feudale e nuovi fermenti ideologici. Nella primavera del 1785 a Seminara, in Calabria, un sacerdote di nobili origini viene ferito in un agguato. Un fatto registrato dalle cronache dell'epoca che Santo Gioffré, storico e romanziere per passione, ha ritrovato mentre si documentava su un terremoto che aveva sconvolto quel territorio. Chi ha colpito il prelato? E soprattutto, perché? Gioffré ha indagato tra carte vecchie di oltre due secoli, riuscendo a riportare alla luce una tragedia di amori e potere negli anni difficili in cui la Calabria tentava di uscire dal passato feudale sotto la spinta delle idee illuministe. Nella primavera del 1785 a Seminara, in Calabria, un sacerdote di nobili origini viene ferito in un agguato. Un fatto registrato dalle cronache dell'epoca che Santo Gioffré, storico e romanziere per passione, ha ritrovato mentre si documentava su un terremoto che aveva sconvolto quel territorio. Siamo a Seminara, un piccolo Comune della provincia di Reggio Calabria, ed è il 1763. La marchesa Artemisia Sanchez e il conte Angelo Falvetti si giurano amore eterno, ma il destino li condanna: il padre di Angelo viene assassinato davanti ai loro occhi e lui deve abbandonare la città per evitare di essere il prossimo a perire, per questo decide di seguire lo zio Monsignore. Vent'anni dopo, Artemisia combatte a fianco del fratello maggiore Gaspare, dell'amico conte Grimaldi e del brigante Niccolò Minerva per il miglioramento delle condizioni lavorative dei suoi contadini, contro la nobiltà locale e l'altro suo fratello, Casimiro. In questo clima, il ritorno di Angelo a Seminara viene accolta con gran felicità, ma per Artemisia la delusione prende il sopravvento quando scopre che è diventato sacerdote. Straziata dall'amore impossibile per un uomo che ama soltanto il suo Dio e dalla morte violenta di Gaspare, Artemisia decide, per salvare il buon nome della sua famiglia e le sorti dei suoi contadini, di sposare il principe Spinelli. Altra figura è quella di un nobile di Seminara, il marchese Grimaldi. Egli torna nella sua città d’origine dopo un lungo peregrinare nelle capitali europee con un progetto “rivoluzionario”: modificare una delle maggiori risorse della Calabria, la produzione dell’olio. Ricavato con tecniche antichissime e poco funzionali, l’olio calabrese risulta di qualità scadente, adatto solo ad accendere lampade e lampioni (lo chiamano infatti “olio lampante”) laddove, con un diverso e più moderno procedimento, diventerebbe commestibile e quindi di valore enormemente superiore. È questa “guerra dell’olio” che il vecchio marchese Grimaldi, affiancato subito da Artemisia e da suo marito Monizio, si appresta a combattere. Perché cambiare quel sistema, usato da secoli, mette in discussione privilegi altrettanto antichi e radicati, per difendere i quali i latifondisti che li detengono sono pronti a tutto. Anche Angelo, intanto, è tornato. Parroco di una piccola chiesa ai margini della città, devota alla Madonna Nera, un’icona sacra che il popolo considera miracolosa. Tra lui e Artemisia continua a correre una tensione sotterranea, nascosta eppure fortissima, un amore mai estinto ma che, anzi, l’impossibilità di essere consumato fa divampare ogni giorno di più. L’intreccio di questi due temi – la lotta per la modernizzazione di quella terra e questa storia d’amore dilaniata da mille conflitti eppure inestinguibile – rappresenta il cuore drammatico della nostra storia. Storia di uomini e donne, di passioni, di odi, di tradimenti, che svaniscono d’un colpo quando, nel febbraio del 1783, la terra comincia a tremare e un terribile terremoto rade al suolo Seminara e uccide la maggior parte dei suoi abitanti. Artemisia e Angelo, uniti anche in questo tremendo frangente, si salvano e cercano di fuggire per sempre da quel luogo di morte. Queste alcune delle cifre emerse nel corso della conversazione con il gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da giovedì 16 novembre.