Il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato un nuovo incontro da remoto con Tonino De Pace, collaboratore di “SentieriSelvaggi”, presidente del Circolo del Cinema “Zavattini”. Il titolo della conversazione ha come tema “Clint Eastwood. Il cinema scrive la storia” e nel corso della chiacchierata il gradito ospite del sodalizio organizzatore, descrive le tappe che hanno caratterizzato la carriera, sia come attore che come regista che ha il merito, attraverso i suoi film, di descrivere la storia degli Stati Uniti d’America. Clint Eastwood è un’icona indiscutibile per un cinema di genere e poi sempre all’interno di questo mondo molto particolare dei generi cinematografici è diventato autore raffinato e sensibile. Clint Eastwood è riuscito a dare volto, voce e corpo a personaggi estremi nella loro caratterizzazione, pur definito egli stesso un attore monocorde con le due espressioni, secondo l’invenzione di Sergio Leone “con e senza cappello”. Ma Clint Eastwood ha saputo raccontare, prima appunto nel ruolo dell’attore e successivamente da regista gli Stati Uniti d’America, descrivendo i sentimenti che l’attraversano come l’amore, la vendetta, la difesa dei più deboli, ed è per questa ragione, che pur essendo egli dichiaratamente di destra, appartenente alla desta repubblicana, i suoi film hanno avuto un grande successo in Europa e soprattutto negli ambiente politicamente opposti ai quali lui stesso appartiene. Con il cinema Clint Eastwood a dare corpo e vitalità a quel cortocircuito che in qualche modo trasforma anche il reale , il presente, gettando sugli stessi una luce differente in attesa,e per questo che ogni volta vediamo un film di Clint Eastwood restiamo colpiti e segnati e convinti ancora una volta che forse l’arte e la politica rivergono o forse ci domandiamo se non divergono e sia l’arte del cinema che riesce a compiere questi miracoli. La carriera di Clint Eastwood è cominciata quando lui aveva venticinque anni ed il suo primo film, nel quale venne accreditato, è del 1955, un film assolutamente dimenticato oggi che è “La vendetta del mostro” (Revenge of the Creature) per la regia di Jack Arnold. Ma gli annali del cinema per quel film non lo annoverano nei suoi crediti, per cui quel film in sostanza và cancellato dalla sua filmografia ufficiale ed il primo il primo film in cui compare ufficialmente è un film che si intitola “Francis in the Navy” (1955) diretto da Arthur Lubin. In tale film compare un personaggio molto in voga negli anni cinquanta e cioè Francis il mulo “parlante” , uno degli ultimi film della saga. Bisognerà aspettare nel 1964, affinché Clint Eastwood possa avere una notorietà insieme a Sergio Leone, diremmo planetaria, con la trilogia degli spaghetti western, che con cadenza annuale dal 1964 al 1966 il regista romano ha girato con la presenza dell’attore statunitense: “Per un pugno di dollari”, “Per qualche dollaro in più” e “Il buono, il brutto, il cattivo”. Da questi tre film si è aperta una carriera febbrile per Clint Eastwood interpretando film di tutti i generi da quelli western, a quelli d’amore, di guerra, polizieschi, musicali, nei quali emergevano i rapporti tra padre e figlio ed in qualche modo diventerà tema costante della sua filmografia successiva. Quindi Clint Eastwood è l’America e come descritto da Alessandro Ricci della Università degli Studi “Tor Vergata” […] che si tratti di un solitario pistolero senza nome o dell'integerrimo ispettore Callaghan, l'attore californiano ha sempre portato in scena il suo volto granitico per elevarlo a icona dell'individualismo ribelle e appassionato su cui si poggia la storia del proprio paese. Passato alla regia, l'eroe americano è diventato inevitabilmente il vate della nazione, narratore delle “magnifiche sorti e progressive” degli States così come delle sue innumerevoli zone d'ombra […]. Nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione è disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dall’8 gennaio.