Si è svolta venerdì 17 febbraio la presentazione del romanzo “Fadia” dello scrittore Santo Gioffrè, ultima fatica letteraria è ambientata in Siria e narra le vicende di un amore proibito fra Andrea, medico italiano, e Fadia, monaca siriana. Il libro è un viaggio nel Mediterraneo che l’autore Santo Gioffrè ha fatto, soffermandosi nella martoriata Siria, la cui cultura e storia si intreccia con quelle di altre terre del Mediterraneo, anche grazie ai riflessi di religioni comuni, con quella di altri popoli. Con “Fadia”, l’autore Santo Gioffrè torna al suo grande amore, la narrativa. Ma questa volta lascia il porto sicuro del romanzo storico e s’inoltra nel mare in tempesta della contemporaneità, restituendoci un grande affresco del Mediterraneo orientale afflitto da guerre divenute endemiche e rivelando palesemente verità scomode tutt’ora invise ai media occidentali. Verità che egli ha visto con i suoi occhi, grazie alle relazioni dirette con i siriani ed ai viaggi compiuti in quel paese, prima e durante la cosiddetta guerra civile causata dall’azione destabilizzante delle grandi potenze occidentali ed il tragico conflitto con gli integralisti islamici dell’Isis, nel quale la Russia ha sostenuto la reazione governativa. È il destino di una Siria martoriata dalla guerra e, forse ancor peggio, dimenticata da un Occidente affaccendato tra follie e indifferenze capitaliste. Aleppo, Damasco, il deserto, che l’autore di questo romanzo ha conosciuto le magnificenze, e poi le sue macerie umane e storiche. Da ateo e comunista, si confronta con l’arcivescovo ortodosso della stessa prodigiosa Aleppo, Boulos Yazigi, del quale diventerà amico, anche lui successivamente rapito e ucciso dai terroristi di Al-Nusra. È difficile, per me, prosegue il gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” parlare di Paolo, Boulos Yazigi, Arcivescovo Ortodosso di Aleppo, e di Kaled Al Asaad, il famosissimo Archeologo di Palmira. Tutti e due, assassinati dai terroristi dell’Isis. Mi furono, non solo amici, ma Padri Spirituali e la cui presenza aleggia, ancora in me. La Siria – prosegue Santo Gioffré - è stato il più bel luogo che io abbia visitato. Lì, si veniva catapultati in un mondo antico dove il profumo emanato dalle pietre, portava ogni problematico viaggiatore a ritrovare il suo perduto Spirito. Penso a Maalula, dove il primo cristianesimo pulsava, ancora persino nella lingua parlata. La guerra ha distrutto anche il senso dell’esistenza. Il libro apre scenari di densa riflessione sui rapporti tra Oriente e Occidente, tra spiritualità e materialismo. Al centro della narrazione, una vicenda umana ed esistenziale, una profonda storia d'amore motore imprescindibile nella nostra esistenza. Nel libro si racconta anche la vicenda di quelli che l’autore Santo Gioffrè definisce “muli”. «Si tratta dei figli illegittimi dei nobili di una volta – spiega l’autore – vivevano nell’ombra, spesso senza scrollarsi di dosso l’etichetta di figli della serva riuscendo comunque in molti casi a vendicarsi rispetto agli eventi avversi». Il libro è anche il prodotto di una sorta di viaggio nel Mediterraneo che il gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” ha intrapreso. «C’è molta Siria – prosegue l’autore Santo Gioffrè – proprio perché la nostra storia si intreccia, anche grazie ai riflessi di religioni comuni, con quella di altri popoli e in questo caso è l’amore che unisce la protagonista Fadia, novizia cattolica, e un religioso ortodosso di Aleppo». “Faida” rappresenta un lungo viaggio tra il mistero della vita, l’incanto dell’amore e le tragedie del nostro tempo, una apoteosi dell’amore per la vita, ma anche il racconto disperato del dolore che ogni esistenza umana si porta dietro, e che per la prima volta ci restituisce più che uno scrittore alla vecchia maniera un poeta moderno e di grande efficacia emozionale. Queste alcune delle cifre contenute nell’ultimo romanzo di Santo Gioffrè, medico e scrittore di Seminara, noto al grande pubblico per “Artemisia Sanchez”, il romanzo pubblicato da Mondadori, da cui Rai1 trasse, nel 2008, una miniserie Tv che riscosse grande successo, ma anche per gli altri romanzi storici, tutti pubblicati da Rubbettino: “Leonzio Pilato”, “Terra rossa”, “Il gran capitano ed il segreto della Madonna nera”. Santo Gioffrè è noto anche per il suo impegno civile. Fu nominato commissario dell’ASP di Reggio Calabria, dove scoprì e denunciò una maxi truffa ai danni delle casse dell’ente. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì venerdì 17 febbraio.