Si è svolta, martedì 20 febbraio, la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” di Reggio Calabria, sul tema “Gesuiti calabresi in Giappone”. Si tratta di un'indagine, condotta da Gianni Aiello, presidente del sodalizio organizzatore derivante dalla consultazione di diversi testi e documenti su tale tema. I primi europei ad arrivare in Giappone furono i Portoghesi. All’indomani del primo viaggio di Cristoforo Colombo, papa Alessandro VI era intervenuto nella disputa sorta tra le potenze coloniali dell’epoca per il controllo delle terre d’Oltreoceano. Avvenne allora che, con il Trattato di Tordesillas del 1494. La svolta per il Portogallo arrivò pochi anni dopo, quando Vasco da Gama riuscì per primo nell’impresa di raggiungere l’Asia direttamente dall’Europa attraverso una rotta oceanica. Fu quindi così che, nel corso del ‘500, mentre gli spagnoli si dedicavano a conquistare e saccheggiare le Americhe, i portoghesi concentrarono i propri sforzi in Oriente, stabilendo avamposti a Goa, a Malacca, nelle Molucche e a Macao. L'attività dei missionari cattolici in Giappone cominciò nel 1549 ad opera di gesuiti, sostenuti dal Portogallo, e di francescani e domenicani, appoggiati dalla Spagna. Il primo missionario cattolico nella terra del sol levante fu Francesco Saverio, che sbarcò nella parte meridionale dell'isola di Kyushu. Questo percorso di interscambio culturale risulta visibile in molti campi del sapere, come la medicina, la pittura, la musica e l'arte militare. Il gesuita Francisco Xavier introduce per la prima volta il cristianesimo nella Terra del Sol Levante.Tra i primi contatti documentati tra italiani e giapponesi troviamo Antonio Prenestino nato a Polistena. Fu presente in Giappone. dal 1578 al 1589 e fu l’autore della prima grammatica della lingua giapponese. Successivamente dal 1590 al 1614 e nel biennio 1617-18 vi è Giovanni Battista Pesce (di Catanzaro), che svolse le mansioni di responsabile della stamperia gesuita a caratteri mobili portata dall’Europa dall’ambasceria (in Giappone si usava la tecnica della xilografia). Consultando il terzo volume “Le biografie degli uomini Illustri delle Calabrie” di Luigi Accatatis, nell’appendice al secondo volume viene riportato il nome di Camillo Costanzo. Chi era costui? Nato nel novembre 1571 a Bovalino (Reggio Calabria), da Tommaso e da Violante Montana, studiò per due anni diritto civile a Napoli. Fece parte della Compagnia di Gesù a far data dall’8 settembre del 1591. Il 18 agosto 1605 è a Nagasaki. Operò in Giappone per nove anni ed a seguito di un editto, datato 27 gennaio 1614, che ordinava l'espulsione dal Giappone di tutti i missionari, fu costretto nel novembre dello stesso anno a fare ritorno a Macao. Nel 1621, travestito da soldato, si imbarcò su una nave diretta a Nagasaki. Il 24 aprile del 1622 venne arrestato nell'isola di Uku. Trasferito a Hirado, vi fu condannato ad essere bruciato a fuoco lento. Il 7 luglio 1867, insieme con altri 204 martiri, venne beatificato da Pio IX. Queste alcune delle cifre che sono emerse nel corso della conversazione organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da martedì 20 febbraio.

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22 maggio 2024
la conferenza