Si è svolta nella giornata di martedì 10 dicembre la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”sul tema “1924-2024: nel centenario della morte di Giacomo Puccini” che ha ricevuto il Patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Lucca e del Comune di Lucca. Dopo i saluti e/o ringraziamenti da parte di Gianni Aiello (Presidente del sodalizio culturale reggino), è stata la volta dei saluti istituzionali da parte di Angela MiaPisano Assessora alla Cultura e delega ai musei del Comune di Lucca, la parola è passata alla ricercatrice toscana Elena Pierotti e successivamente al Vice presidente del sodalizio culturale reggino Antonino Megali, in qualità di relatori. Il 2024 è un anno ricco di anniversari musicali di grande rilevanza, tra cui spicca il centenario della morte del Maestro Giacomo Puccini. Il 2024 è l’anno di Puccini. Il mondo intero celebra il terzo compositore lirico più eseguito - dopo Verdi e Mozart – in occasione del centenario della sua morte. L’autore di Tosca, La Bohéme, Madama Butterfly e Turandot morì a Bruxelles il 29 novembre 1924. Questa estate tutti i più famosi teatri lirici hanno messo in scena le sue opere, sono stati realizzati diverse occasioni per celebrare il primo centenario della morte di Giacomo Puccini, avvenuta all’età di 65 anni. Anche il Circolo Culturale "L'Agorà" di Reggio Calabria, pur nel suo piccolo, ha intese rendere omaggio all’insigne compositore. Il 100° anniversario dalla morte di Giacomo Puccini rappresenta un’occasione per commemorare e ripercorrere la vita e la carriera di uno dei più grandi compositori italiani della storia. Le sue Opere, ancora oggi, continuano a essere rappresentate sui palcoscenici più prestigiosi del mondo, celebrando lo straordinario valore artistico delle sue composizioni. Nato a Lucca nel 1858 da una famiglia di musicisti, Giacomo Puccini frequentò il conservatorio di Milano dal 1880 al 1883 sotto la guida d'Amilcare Ponchielli. Nella città lombarda ottenne la fama di sinfonista per l'ispirazione wagneriana delle proprie composizioni, secondo la moda diffusa tra i giovani dell'epoca, ed ebbe modo, grazie all'attività del Teatro alla Scala e delle edizioni musicali Ricordi, d'intraprendere la carriera di operista. Nel 1896 La Bohème, opera di taglio verista, con personaggi tratti dalla realtà quotidiana, lontani dall'eroismo, fu presentata al Teatro Regio di Torino con la direzione d'Arturo Toscanini ed aprì a Puccini la strada per la notorietà in Europa. Nel 1900, con Tosca, il compositore sperimentò il dramma verista a tinte fosche, con scene violente e ritmo sostenuto, mentre nel 1904 con Madama Butterfly - ancora su libretto di Giuseppe Giacosa - tornò al personaggio della fanciulla innamorata ed infelice, destinata ad una triste sorte per la propria ingenuità, nell'ambientazione esotica del Giappone. La prima scaligera fu fischiata, ma la successiva rappresentazione a Brescia segnò il trionfo del compositore. Con La fanciulla del West, rappresentata a New York nel 1910, la cui ambientazione americana determinò la scelta di ritmi sperimentali, Puccini raggiunse l'apice della propria fama internazionale. Seguirono l'operetta La rondine e gli atti unici Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi, raccolti sotto il titolo di Trittico nel 1918. Negli ultimi anni di vita, il compositore si dedicò alla Turandot, rimasta incompiuta per la morte sopraggiunta nel 1924 Turandot è il nuovo soggetto che Giacomo Puccini sceglie all’inizio del 1920 e che affida all’elaborazione librettistica del ben collaudato Giuseppe Adami, cui si unisce l’esperienza teatrale di Renato Simoni. E’ un lavoro che impegna Puccini per vari anni, con un decorso particolarmente alterno, anche perché il compositore soffre di disturbi alla gola che nell’ottobre 1924 saranno diagnosticati come cancro. Verso la fine del 1923 la Turandot è quasi compiuta, ma ancora manca il duetto finale, il cui testo viene faticosamente rielaborato. Mentre sono in corso ritocchi e rifacimenti, nel settembre 1924 Giacomo Puccini prende accordi con Toscanini per la prima rappresentazione dell’opera, prevista per l’aprile seguente, ma il 4 novembre, con il duetto finale non ancora composto, Puccini parte per Bruxelles, dove viene ricoverato in una clinica. Il 24 viene operato alla gola, e muore il 29 novembre 1924. La prima rappresentazione dell'opera d'ambientazione cinese tratta dall'omonima fiaba di Carlo Gozzi, che segnava il rinnovamento del linguaggio pucciniano, ebbe luogo a Milano nel 1926.