A quasi cinquant’anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, avvenuto il 16 agosto 1972, la “Statua B”, perfetta in ogni parte del corpo, con la testa oblunga e sproporzionata, sembra aver ritrovato la propria identità.
Gli studi di Anatomia Archeostatuaria svolti dal Prof. Riccardo Partinico presso il Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria “sull’uomo” rappresentato dalla “Statua B” avrebbero permesso di individuare in Pericle, militare, stratega e statista vissuto nel V sec. a.C., la persona rappresentata dalla statua.
L’ìpotesi avanzata da Riccardo Partinico è supportata da analisi biologiche, risultanze storiche e ricerche scientifiche che confrontate diventano dati precisi, concordanti ed univoci.
“La rimozione della terra di fusione contenuta all’interno della “Statua B” ha permesso ai Ricercatori dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma di stabilire in maniera incontrovertibile che l’opera in bronzo è stata realizzata nel circondario di Atene nel 430 a.C.”
Ad Atene, dal 460 al 429 a.C., il maggiore esponente militare e politico era Pericle, amico intimo dell’artista Fidia al quale affidò la ristrutturazione del Partenone distrutto durante le guerre e la realizzazione di numerose statue in bronzo, in particolare, statue che rappresentavano uomini di Stato ateniesi, anche in virtù della legge che Pericle, intorno al 450 a.C., aveva fatto approvare in merito alla cittadinanza ateniese che poteva essere concessa soltanto a chi fosse nato ad Atene da mamma e padre ateniesi.
Gli scritti di Pausania e Plutarco che hanno riportato testimonianze dirette ed indirette sull’Acropoli di Atene e sui Commediografi Cratino ed Erodoto, vissuti nello stesso periodo di Pericle, sono documenti storici di assoluta importanza.
Gli scritti di Plutarco “Vita di Pericle”, risalenti al I sec. a.C., raccontano delle dimensioni inusuali del cranio di Pericle, che, addirittura, divennero motivo di scherno per i commediografi dell’epoca. «Perfetto in ogni parte del corpo, egli aveva la testa oblunga e sproporzionata ed è per questo che tutti gli scultori l’hanno raffigurato con l’elmo per evitare che la messa a nudo di tale difetto potesse far pensare che volevano schernirlo. I poeti attici lo chiamavano Schinocefalo, cioè “testa di cipolla marina” (Σχινοκέφαλον). Tucidide si allenava con Pericle nella lotta e riferiva ad Archidamo II, Re di Sparta, del fatto che Pericle non accettava di perdere i combattimenti.
Soprattutto l’esistenza della statua in bronzo di Pericle vista da Pausania nell’Acropoli di Atene ed anche la descrizione della testa particolarmente allungata dello Statista che veniva soprannominato “Testa di cipolla marina”, Testone che può contenere 11 letti ed altri epiteti esplicitati da Cratino.
Infine, gli studi di Anatomia Archeostatuaria che ho svolto sulla “Statua B” hanno accertato che essa rappresenta una muscolatura adattata alla “forza-resistente”, capacità fisica caratteristica di persone addestrate a svolgere combattimenti armati e lotta.
Le particolarità scheletriche: varismo del V dito dei piedi, scoliosi dorso-lombare, rettilineizzazione delle vertebre cervicali e, soprattutto, il cranio dolicocefalo, esageratamente allungato in senso antero-posteriore, permettono di avvalorare i precedenti dati biologici e storici.