Il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una nuova conversazione da remoto sulla Rivolta di Reggio Calabria del 1970. Il sodalizio organizzatore reggino non è nuovo a queste iniziative, in quanto organizza, a far data dal 2000, diversi momenti di riflessione su tale periodo storico.L'espressione moti di Reggio (anche fatti di Reggio o rivolta di Reggio Calabria) indica una sommossa popolare avvenuta a Reggio Calabria dal luglio del 1970 al febbraio del 1971, in seguito alla decisione di collocare il capoluogo di regione a Catanzaro nel quadro dell'istituzione degli enti regionali.I fatti di Reggio furono un evento importantissimo legati al periodo storico italiano e non solo, la più grande rivolta spontanea e popolare d’Europa dopo la seconda guerra mondiale. I Moti di Reggio hanno creato un solco profondo nel territorio regionale ed il famoso “pacchetto” Colombo, di cui il pezzo più consistente era il Centro siderurgico di Gioia Tauro che, da solo, avrebbe dovuto dare occupazione a 7.500 operai, si è disciolse come neve al sole. Dietro la facciata del campanile, l’oggetto vero dei moti era il controllo della Regione come nuovo grande centro di potere e di erogazione di risorse. La città sede del governo regionale avrebbe beneficiato di migliaia di assunzioni e i partiti al governo avrebbero avuto un grande vantaggio clientelare. I moti di Reggio Calabria sono stati oggetto di duro confronto nelle aule istituzionali, comprese quelle di Palazzo Montecitorio. A tal proposito si riportano alcuni passaggi della seduta parlamentare dell’11 agosto del 1970 , come l’intervento di Enrico Belinguer che rivolgendosi ad Emilio Colombo […] onorevole Colombo, che il suo discorso abbia colto la novità rappresentata dall'avvento delle regioni ed i problemi originali che esse sollevano. Noi riteniamo che al fondo delle vicende calabresi e dei fatti di Reggio ci sia nella sostanza uno scontro fra due modi di intendere le regioni: un modo - quello per cui noi comunisti ci schieriamo - che concepisce le regioni come organi di decisione e di direzione politica, come organi dunque che delegano tutta una serie di compiti a comuni, a province, a organizzazioni di base popolari; e un altro modo, che vede invece le regioni come selve di assessorati, come proliferazione di apparati burocratici e di elargizione di posti attorno a cui scatenare risse e gare tra municipi. Qui c'è una grande scelta da fare . Ebbene, vediamo nei fatti chi sa scegliere . Di fronte alle drammatiche agitazioni di Reggio Calabria, noi comunisti non abbiamo esitato ad assumerci le nostre responsabilità . Noi proponiamo la stessa linea, sia quando parliamo, come hanno fatto i nostri dirigenti calabresi e come ha fatto l'altro giorno il nostro compagno Ingrao a Reggio, sia quando parliamo a Cosenza, a Catanzaro o a Roma […] . Nella stessa seduta Giorgio Almirante […] I fenomeni dolorosi che si sono verificati in Calabria ed in Abruzzo sono i sintomi più inquietanti. Meritano di essere senza dubbio condannati, li condanniamo, li abbiamo condannati, a tutti i livelli, credo con un certo sacrificio e con un certo coraggio, anche perché purtroppo li avevamo previsti (e non era difficile prevederli) […]. : questi alcuni di una serie di diversi aspetti, che furono oggetto di duri confronti dialettici nel corso di varie sedute svoltosi presso il Parlamento della Repubblica italiana. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 8 luglio.