Si è svolta venerdì 10 febbraio la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” sul tema “1923-2023: nel centenario della nascita di Lelio Luttazzi”. La manifestazione organizzata dal sodalizio culturale reggino ha ricevuto il Patrocinio della Fondazione “Lelio Luttazzi”. L’incontro ha registrato gli interventi del Sindaco di Trieste Roberto Di Piazza, del direttore della Biblioteca Statale di Trieste “Stelio Crise” Francesca Richetti”, della moglie del grande showman Rossana Luttazzi, tra l’altro anche Presidente della Fondazione “Lelio Luttazzi”. Hanno fatto parte della giornata di studi anche Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” ed Antonino Megali (Vicepresidente del sodalizio organizzatore). Ricorre quest’anno il centenario della nascita del Maestro. Il geniale uomo di spettacolo, icona della televisione degli anni Sessanta, ma ancor prima compositore, direttore d’orchestra, valente pianista jazz, è stato da pochi giorni celebrato dalla Rai con il bellissimo docu-film “Souvenir d’Italie”, e le celebrazioni proseguiranno nel corso dell’anno con varie iniziative in diverse location della Penisola italiana, relative alla figura di questo nome importante della cultura italiana. Nel centenario della nascita è stato emesso un francobollo su cui è effigiato il ritratto di Luttazzi in primo piano su un particolare dello spartito della sua canzone “Canto anche se sono stonato”, ed il suo autografo. Anche il Circolo Culturale “L’Agorà”, pur nel suo piccolo, ha inteso organizzare un momento di riflessione sul grande show man. Chi è stato Lelio Luttazzi? Lelio Luttazzi è stato un pianista, attore, cantante, direttore d'orchestra, showman, conduttore televisivo, radiofonico, scrittore e regista italiano. Lelio Luttazzi ha attraversato la storia del nostro Paese passando con leggerezza da un secolo all’altro, osservando i cambiamenti del mondo e restando fedele a una visione della vita fatta d’intelligenza, impegno, professionalità, gentilezza ed eleganza. Lelio Luttazzi è stata una delle figure più rappresentative del periodo magico in cui musica, teatro, cinema e televisione parlavano un linguaggio comune fatto di grande scrittura, sense of humor ed eleganza. La sua vita e la carriera artistica si intrecciano con la storia recente con molti incroci narrativi, a partire dalla Trieste multiculturale che segnerà tutta la sua formazione e in cui ritorna negli ultimi anni della sua vita. Una carriera lunga sessant’anni colma di successi. Nasce a Trieste il 12 aprile 1923, studia giurisprudenza all'Università di Trieste, comincia a suonare il pianoforte a orecchio e si divide fra il jazz (che suona in casa o con amici) e la musica leggera, con la quale, insieme ad alcuni compagni di università, si guadagna un po’ di soldi suonando nei bar e negli stabilimenti balneari. In questo periodo scrive la sua prima canzone, “Il giovanotto matto”, che gli viene chiesta da Ernesto Bonino e diventa un successo. Alla fine della guerra Luttazzi si trasferisce a Roma e qui comincia a frequentare l’ambiente del jazz e della musica leggera insieme a nomi come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Gianni Ferrio. Teddy Reno (Ferruccio Ricordi), anche lui triestino di nascita, gli propone di diventare il direttore artistico della sua etichetta discografica. Quando l’avventura finisce, Luttazzi fonda un’etichetta con Gorni Kramer. Luttazzi intanto scrive canzoni di successo per altri interpreti (“Souvenir d’Italie”, “Vecchia America”, “Una zebra a pois”), comincia a proporsi anche come cantante (il suo primo disco è “Canto anche se sono stonato”, 1961), lavora alla radio, debutta in ruoli cinematografici (è anche in “L’avventura” di Michelangelo Antonioni) e televisivi (“Sentimentale”). Dalla Radio, ricordando tra le tante la mitica Hit Parade, alla Tv protagonista di spettacoli che hanno fatto la storia della televisione italiana, insieme a Mina, Sylvie Vartan, Lionel Hampton, Ella Fitzgerald, Louis Armstrong nelle vesti di show man, direttore d’orchestra, pianista jazz. Scrive colonne sonore per il cinema, partecipa nel ruolo di attore a film importanti: da “L’Avventura” di Michelangelo Antonioni, a “L’Ombrellone” di Dino Risi, “Oggi domani e dopodomani” insieme a Marcello Mastroianni e tanti altri. Nei suoi 900 titoli depositati in Siae c’è tutto il segreto di un talento inarrestabile, guidato da un istinto che sa sempre dove andare, capace di incantare trenta milioni di telespettatori, un pubblico incredibile per quegli anni, suonando la nota giusta. Diventa una presenza fissa della TV degli anni Sessanta, con programmi come “Il paroliere questo sconosciuto”, “Il signore di mezza età”, e soprattutto “Studio Uno”. Si dedica alla composizione di colonne sonore per il cinema e di musiche per il teatro, accetta ruoli in parecchi film (di Luciano Salce, Dino Risi, Alessandro Blasetti). Il 6 gennaio 1967 conduce la prima di numerosissime puntate di “Hit Parade”, programma radiofonico del venerdì che presenta la Top Ten dei dischi più venduti in Italia. Ancora TV (“Doppia coppia” con Sylvie Vartan), cinema (“Lo smemorato” con Luciano Salce), canzoni (“Sono tanto pigro”, “El can de Trieste”). Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 19 maggio.