Con il patrocinio dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone e del Comune di Castro dei Volsci, il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza, in remoto, un’apposita giornata di studi sul tema “1921-2021: nel centenario della nascita di Nino Manfredi”.  Dopo i saluti di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) è stata la volta di quelli istituzionali e nello specifico l’intervento del vice Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Frosinone, Luigi Vacana, che nel corso del suo breve intervento ha ricordato le radici ciociare di Nino Manfredi e di molti altri nomi eccellenti del mondo dello spettacolo, il senso della ciociarità, ma anche le radici di una terra dalle tradizioni antiche. Dopo i ringraziamenti, rivolti al Circolo Culturale “L’Agorà”, da parte del graditissimo ospite, è stata la volta di Antonino Megali (socio e vice presidente del sodalizio organizzatore), che in qualità di relatore ha brillantemente ripercorso le tappe artistiche del grande attore. Nino Manfredi, battezzato Saturnino, è nato a Castro dei Volsci, in provincia di Frosinone, il 22 marzo del 1921, ma sin da piccolo vive a Roma. Dopo aver conseguito la Laurea in Giurisprudenza, per compiacere i suoi genitori, inizia a frequentare a Roma l'Accademia d'Arte Drammatica. I primi passi da attore sono sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano dove interpreta Shakespeare e Pirandello. Ma la vena umoristica e la simpatia che caratterizzano tutti i suoi personaggi vengono alla luce sui palcoscenici del teatro di rivista. Raggiunge la popolarità alla fine degli anni Cinquanta grazie ad una serie di film dove interpreta l'italiano furbo in cui si specchia l'Italia del boom economico, come il dongiovanni di paese in "Tempo di Villeggiatura" (1956), il gangster dilettante in "Susanna tutta Panna" (1957) o l'aspirante ladro che per conquistare le ragazze si finge paracadutista in "Guardia, Ladro e Cameriera" (1958). In televisione spazia dal varietà del sabato sera come "Canzonissima 1960", ai grandi sceneggiati come "Pinocchio" (1971) di Luigi Comencini in cui interpreta un memorabile Geppetto. Nello stesso periodo ottiene ruoli importanti anche nel cinema, come nel film "Questa volta parliamo di Uomini" (1965) di Lina Wertmüller, in cui interpreta quattro diversi personaggi, ottenendo il Nastro d'argento come migliore attore protagonista. Anche come regista ha successo, ricordiamo il film "Per Grazia Ricevuta" (1970), premiato al Festival di Cannes e che gli vale due Nastri d'argento: per il miglior soggetto originale e per la miglior sceneggiatura (condiviso con Piero De Bernardi e Leonardo Benvenuti). Memorabili alcuni suoi personaggi: l'innocente perseguitato in "Girolimoni, il mostro di Roma" (1972) di Damiano Damiani o lo sprovveduto emigrante italiano in Svizzera in "Pane e Cioccolata" (1974) di Brusati. Nel 1974 è la volta di "C'eravamo tanto amati" di Scola e nel 1980 con "Café Express" di Nanni Loy, ottiene un altro Nastro d'argento. Altre sue memorabili interpretazioni drammatiche sono quelle di "In Nome del Papa Re" (1977), altro Nastro d'argento, "Secondo Ponzio Pilato" (1986) e "In Nome del Popolo Sovrano" (1990) tutti film con la regia di Luigi Magni. Sempre in televisione ottiene grande successo nel 1993 nello sceneggiato prodotto dalla Rai "Un commissario a Roma" e nel 1997 con la mini serie "Linda e il Brigadiere", accanto a Claudia Koll. Nel 1999 è uno dei protagonisti di "Meglio tardi che mai", film Tv diretto dal figlio Luca con cui aveva già lavorato l'anno precedente nella sua prima regia "Grazie di tutto", oltre che in più di 90 spot pubblicitari. Nel 2000 è interprete di "Una storia qualunque" e nel 2002 di "Un difetto di famiglia" entrambe fiction tv dirette dal Alberto Simone, suo genero. Il 2003 lo vede ancora protagonista sia al cinema ("La fine di un mistero" di Miguel Hermoso) che in televisione ("Chiaroscuro" di Tomaso Sherman, "La notte di Pasquino" di Luigi Magni, "Un posto tranquillo" di Luca Manfredi). Nello stesso anno, riceve il Premio Bianchi del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici nel corso della Mostra del Cinema di Venezia. Muore il 4 giugno del 2004, all'età di 83 anni e con lui se ne va una delle icone del cinema italiano, uno degli attori più popolari e apprezzati in tutto il mondo. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data dal 24 settembre.

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24 settembre 2021
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