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Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” è stato l'ottavo album dei BEATLES , pubblicato nella giornata di mercoledì 1° giugno 1967 e da queste premesse e per la ricorrenza del cinquantenario di quel capolavoro musicale, il Circolo Culturale “L'Agorà” ha organizzato un'apposita conversazione, alquanto seguita e partecipata, dal titolo “Sgt Pepper's 1967-2017”. La parte introduttiva è stata curata da Gianni Aiello, presidente del sodalizio organizzatore, che nel corso del suo intervento ha evidenziato l'importanza ed il significato sia dell'album in argomento che degli autori dello stesso LP. «Andiamo ad intraprendere questo “Magical Mystery Tour” salendo su un “Magic bus” - esordisce Gianni Aiello- facendo riferimento ad altri due esempi sonori del periodo, di cui il primo dei quattro di Liverpool ed il secondo degli WHO e ali riferimenti proprio per omaggiare quel notevole periodo storico sia dal punto di qualitativo che creativo».
La registrazione avvenne presso gli Abbey Road Studios dal 6 dicembre del 1966 fino al mese di aprile dell'anno successivo con costi elevati per il periodo sia per quanto riguarda il suono che il lavoro di grafica della copertina che rappresenta – prosegue Gianni Aiello – un vero e proprio manifesto della pop-art. Molti i messaggi contenuti sia nella copertina che nelle liriche delle canzoni dell'album ed alcune di essere andarono a ravvivare la fiammella relativa alla leggenda metropolitana inerente alla morte di Paul Mc Cartney, tra l'altro ripresa poi nella copertina dell'album “Abbey Road”.
Ritornando all'album della Banda dei Cuori Solitari del Sergente Pepe esso venne definito come primo esempio di musica prog – anche se come evidenzia Gianni Aiello i Beatles con tale genere musicale poco hanno a che fare. Anche se -prosegue Gianni Aiello – la traccia “A Day in the Life” con i suoi cambi di tempo e le partiture orchestrali può essere considerata come uno dei primi esempi storicizzati di quel nuovo filone musicale. A riguardo la realizzazione della sopra citata traccia vennero impegnati una quarantina di strumentisti facenti parte sia della LONDON SYMPHONY ORCHESTRA che della ROYAL PHILHARMONIC ORCHESTRA .
A riguardo una visione generale dell'album c'è da evidenziare che lo stesso rientra tra i primi esempi di concept album, Gianni Aiello fa un riferimento anche all'album “Freak Out! “ dei MOTHERS OF INVENTION di Frank Zappa. Ritornando ai cambi di tempo di “A Day in the Life” Gianni Aiello attenziona l'uditorio che quella non fu la prima canzone con tali canoni e fa un rimando a “We can work it out” del 1965.“Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band” è ritenuto giustamente - afferma Gianni Aiello -, un lavoro innovativo sia per quanto riguarda la carriera dei Beatles che della musica rock in generale e proprio i ragazzi del Mersey sono storicamente considerati un simbolo di socializzazione, ma anche quel gruppo da un senso di appartenenza, quindi rientra, nel senso buono e positivo del termine, come fenomeno di massa e nello specifico fa un riferimento al saggio “Apocalittici ed intergrati” di Umberto Eco del 1964. Altri riferimenti sono stati rivolti ai mega raduni a far data di quello del 1965 (Shea Stadium New York City) per passare ad altri esempi storicizzati (quali quelli di isola di Wight, Woodstock, Monterrey Pop Fest, Donington Fest). E da tali contest emerge quella cultura aggregativa occidentale che non rientra nella visione di altre culture intransigenti sia verso la musica che per certe tipologie di usi e tradizioni e per tale occasione si è fatto un cenno alle recenti vittime di Manchester e di Parigi.
Nella parte conclusiva del suo intervento Gianni Aiello ha menzionato alcune pubblicazioni sui Beatles esposte durante la conferenza insieme ad alcune riviste italiane degli anni ottanta. Proprio in una di esse, BEST ha fatto cenno ad un reportage sul beat britannico dal titolo “Dai Beatles ai Rolling Stones”: nella stessa panoramica un filo conduttore tra i vari gruppi analizzati e nello specifico quella radice blues proveniente dalle piantagioni di cotone e da quella “down home” bagnata dal Mississipi, dalle cui rive emigrò, prima all'interno del continente statunitense e successivamente nei porti europei con le nuove derivazioni sonore, quelle del rock'n'roll. Ed i nuovi approdi assorbirono tali ritmie e furono dei veri e propri laboratori come quelli di Liverpool ed Amburgo che rappresenta un filo sottile che lega il nostro territorio – conclude Gianni Aiello – con tali realtà.
Infatti in diverse occasioni Mino Reitano ricordava quel periodo, quando in Germania con il proprio gruppo Benjamin and His Brothers si alternava nei locali amburghesi con altri giovani formazioni musicali del periodo, tra i quali i SILVER BEETLES, i futuri Beatles.
La conferenza è stata tenuta da Gerardo Pontecorvo davanti a un pubblico numeroso e di età diversa (anche di giovanissimi) a dimostrazione che l’interesse per i Beatles non conosce barriere generazionali.
Pontecorvo ha iniziato l’incontro ricordando che quella mattina il quartiere Chelsea di Londra si svegliò con la musica di Sergent che i Beatles facevano ascoltare dalle enormi casse di un giradischi poste sui davanzali delle finestre dell’appartamento di Mama Cass (dei The Mamas & the Papas).
Ha poi illustrato il climax culturale e musicale in cui, tra l’autunno del 1966 e la primavera del 1967 è stato composto e inciso negli studi di Abbey Road di Londra l’album da tutti considerato il più importante della musica Rock, al punto di dividere il tempo della musica tra un a.S.P. e un d.S.P.
L’album è stato il primo ad essere concepito come un concept, il primo a presentare i testi in copertina e contenere dei gadget al suo interno, a presentare una copertina che si apriva a libro e soprattutto a utilizzare tecniche di registrazione assolutamente all’avanguardia per l’epoca sotto la straordinaria direzione di George Martin.
Pontecorvo ha pure dedicato ampio spazio alla mitica foto di copertina realizzata da Pete Blake intorno alla quale sono fiorite molte leggende. Il risultato è stato comunque seminale e ha influenzato tutta la Pop Art. A fronte delle 15-20 sterline del costo di una copertina coeva quella del Sergent ne costò circa 3000.
Il concept del disco doveva incentrarsi sui ricordi infantili e adolescenziali di Liverpool ma a gennaio i due brani sull’argomento già registrati, Penny Lane e Strawberry fields forever, furono pubblicati a 45 giri (un disco di qualità stratosferica) e quindi il concept fu convertito su una immaginaria “Banda dei cuori solitari del sergente Pepe”.
Alla fine l’album è stato pubblicato dopo 129 giorni negli studi e quasi 700 ore di registrazione, avrebbe segnato un’epoca, e aperto la strada a una musica rock finalmente adulta dove la sperimentazione e la libertà d’ispirazione avrebbe permesso la nascita di nuovi album capolavoro dei Beatles e di altre grandi band.
Durante la conferenza, sono state quindi proiettati alcuni filmati e ascoltati e analizzati criticamente i singoli brani dell’album (tutti senza interruzioni di traccia), evidenziando la strumentazione (fu impegnata anche la London Symphony Orchestra), le tecniche di registrazione con i primi registratori a 4 tracce, le tante polemiche e interpretazioni che anche i testi hanno suscitato e ancora suscitano nei critici e ascoltatori. Particolare attenzione e alcuni filmati sono stati dedicati a A day in the Life (considerata da molti il migliore brano dei Beatles) e alla genesi e lo sviluppo della sua registrazione e del MI finale “l’accordo degli accordi”.
1 giugno 2017
la conferenza
R.CARR-T.TYLER, "I favolosi Beatles", Sonsogno,1980;
M.PASTONESI,"Beatles",Gammalibri,1980;
A.VERONI-T.GALLO, "John Lennon,Beatles story,l'uomo le canzoni il mito",Ed. Anthropos,1981
P.NORMAN,"Shout! La vera storia dei Beatles",Mondadori,1989;
M. LEWISOHN,"Beatles – 8 anni ad Abbey Road", Arcana,1990;
M.HERTSGAARD, "A day in the life, la musica e l'arte dei Beatles", Baldini&Castoldi, 1995;
I. MACDONALD, "The Beatles. L'opera completa", Mondadori,1997.