Dopo la parte introduttiva di Gianni Aiello (presidente del Circolo Culturale "L'Agorà" dove ha effettuato un breve excursus sugli sport di combattimento e le loro evoluzioni la parola è passata al prof. Riccardo Partinico, maestro di Karate, cintura nera 6* Dan, pioniere del Karate agonistico in Calabria e autore di diverse pubblicazioni riguardanti l’insegnamento del Karate nella scuola del primo ciclo ha trattato presso la sala conferenze della Chiesa di San Giorgio al Corso “50 anni di Karate a Reggio Calabria”.
Presenti all’importante evento i soci della sezione reggina dell’ANAOAI, gli alunni dell’istituto scolastico “Convitto Campanella” vincitori della medaglia d’oro alla finale nazionale dei giochi sportivi studenteschi di pesistica e, quale ospite d’onore, il prof. Giuseppe Pellicone, presidente onorario FIJLKAM, presidente onorario della federazione europea di Karate EKF, membro onorario della federazione mondiale di Karate WKF.
L’introduzione del prof. Riccardo Partinico ha riguardato la sopravvivenza dell’uomo, dalla preistoria, all’antica Grecia, fino ai giorni nostri.
L’autralopiteco afarensis costretto a difendersi dalle aggressioni di altri simili con parate istintive, pugni e calci micidiali utilizzati in combattimenti che molto spesso terminavano con la morte dell’avversario.
A riguardo l’autralopiteco afarensis era un ominide che aveva il suo habitat naturale nel continente africano, ove visse, secondo gli studi a riguardo, tra i 4 ed i 3 milioni di anni fa ed alcuni resti sono stati scoperti durante alcune campagne di scavo in alcune aree dell’Etiopia.
Tra i primi sport di combattimento troviamo il pancrazio, disciplina olimpica per 1041 anni, che veniva utilizzato dai greci, tremilioni di anni dopo, per prepararsi alla guerra, così come la pratica della lotta greca antica, quale il “pale” e l’ “orthepale”: di questi tipi di combattimento ci sono state tramandate dallo storico Erodoto.
A riguardo l’attività sportiva di tali attività di combattimento la letteratura a tal riguardo proviene sia dalle pitture vascolari che dalle fonti omeriche come l’Iliade e l’Odissea dove vengono descritte tali competizioni sportive e le tecniche usate in tali attività , come l’uso dei calci, che avevano uno scopo prettamente rievocativo.
Nella sfera di tali attività agonistiche vi era anche il pancrazio (dal greco “pan”, tutto, e “kratos”, forza) , venne introdotto nelle competizioni olimpiche del 648 a.C. e tra gli atleti più rinomati vi era Milone da Crotone.
Dopo il periodo classico ed altre forme di combattimento si passa al Karate le cui vicende storiche sono alquanto variegare ed il cui primo nucleo storicizzato è nell’isola giapponese di Okinawa che un lungo periodo aveva rapporti commerciali con la Cina e tale arte di combattimento veniva dalla nobiltà e da un numero ristretto di persone prima di espandersi a tutte le classi sociali.
Secondo la tradizione alcuni maestri giapponesi elaborano tali tecniche ed a tal proposito si ricordano Hironori Otsuka (fondatore dello stile Wado Ryu), Chojun Miyagi (fondatore dello stile Goju Ryu) , Kenwa Mabuni (fondatore stile Shito Ryu) e Gichin Funakoshi (fondatore dello stile Shotokan) e le cui esperienze vennero trasmesse al figlio Yoshitaka che ne sviluppò ed ampliò tali tecniche di combattimento.
In Italia, il Karate veniva conosciuto agli inizi degli anni 60. Wladimiro Malatesti, un marinaio che aveva appreso il Karate dal maestro Kudo Midio, fondava a Firenze la prima scuola italiana di Karate “il Kodokan Firenze”. Augusto Basile, dopo aver appreso il karate in Francia dal maestro Hiroo Mochizuki, fondava a Roma la Società Sportiva “Kiai Roma”. Nel 1965 la Japan Karate Association inviava in Europa 4 maestri per diffondere il Karate: Taiji Kase in Francia, Hirokazu Kanazawa in Germania, Keinosuke Enoeda in Inghilterra e Hiroshi Shirai, in Italia.
Hiroshi Shirai, nato a Nagasaki il 31 luglio 1937, allievo del maestro Hidetaka Nishiyama, nel 1962 conquistava a Tokio il titolo di Campione del Giappone, nel 1963 conseguiva la qualifica di Maestro della Japan Karate Association e nel 1965 cominciava ad insegnare Karate a Milano. A Firenze, Roma e Milano si fondavano le prime “Associazioni Sportive di Karate”.
Il 3 novembre del 1966 si costituiva la FIK (Federazione Italiana Karate), con Presidente l’avvocato Augusto Ceracchini e le “Scuole” di Karate cominciavano a moltiplicarsi su tutto il territorio nazionale.
Il prof. Partinico ha ripercorso la storia del Karate a Reggio Calabria, sia dal punto di vista amministrativo/dirigenziale che dal punto di vista tecnico.
La SGS Fortitudo 1903, fu la prima società sportiva calabrese ad affiliarsi alla federazione (FIK) nel 1966, cinquant’anni fa, con codice K18RC001, presidente sociale il prof. Giuseppe Pellicone che il 3 novembre dello stesso anno veniva eletto Presidente del Comitato Regionale.
Nel settembre del 1972, Bruno Nucera conseguiva il grado di Cintura Nera 1° Dan di Karate con la FENAM e costituiva la società sportiva Bushido Karate Reggio Calabria.
Nell’estate del 1975, Wada Yukinori, il maestro di Judo, si recava in Giappone e rientrava in Italia, a settembre, in compagnia del maestro di Karate Tatzo Sadanobu che qualche tempo dopo fondava la Società Sportiva, la denominava “Seigokan” Karate-Do.
Nel 1976, Bruno Nucera, seguendo i consigli del prof. Giuseppe Pellicone, del quale era stato allievo nella disciplina della Ginnastica Artistica, lasciava la FENAM, otteneva la convalida di gradi e qualifiche e si affiliava alla FIK.
Nella sua relazione Riccardo Partinico ricorda che Bruno Nucera fu il primo maestro di karate ad insegnare a Reggio Calabria, in concorrenza con il giapponese Tatzo Sadanobu, riuscì a far prevalere la parte sportiva di questa spettacolare disciplina avviando numerosi atleti all’agonismo e all’insegnamento. Una storia, quella reggina, che si collega ai successi mondiali della nazionale italiana di Karate che, con il dirigente reggino prof. Giuseppe Pellicone, era capace di battere, nella specialità Kata, la nazionale del Giappone a Tokyo ai mondiali del 2008.
Il prof. Giuseppe Pellicone, oggi presidente onorario della FIJLKAM, promotore di regolamenti in campo internazionale, è stato per 20 anni dirigente e presidente del settore Karate della Federazione.
Oggi, la “Fortitudo 1903”, Collare d’Oro al Merito Sportivo CONI, è la società alla quale sono tesserati gli “azzurri” Riccardo Partinico, primo atleta calabrese a difendere i colori dell’Italia in una gara internazionale e Alessandra Benedetto, atleta che ha vinto più medaglie nella storia del Karate calabrese, 18 medaglie FIJLKAM, 4 oro, 2 argento, 12 bronzo; quattro partecipazioni ai campionati europei per rappresentative regionali, due Open di Karate a Las Vegas, una Golden League ad Amburgo.
A settembre 2016, il CIO deciderà se il Karate sarà tra le discipline partecipanti alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
Si spera che ci sarà una grande festa a Reggio Calabria, in Italia e in tutto il mondo.
22 maggio 2016
la conferenza