Titus Burckhardt dice nel suo libro sul l’arte sacra :”L’arte sacra non ha per suo sommo scopo evocare sentimenti o trasmettere impressioni essa è un simbolo e perciò si contenta di mezzi semplici e primordiali, non potrebbe essere d’altra parte, nulla di più che un’allusione, essendo l’ineffabile il suo oggetto reale”.
Il quadro è linguaggio formale e si può definire sacro se contiene una visione spirituale corrispondente. Linguaggio formale e soggetto ispirante devono sgorgare dalla medesima fonte.
L’artista sa che se il sacro è nel suo essere si trasmetterà nelle forme della sua opera e acquisterà un carattere simbolico.
È la forza della tradizione che trasmettendo modelli sacri permea il vissuto della società e lo spirito che anima il lavoro degli individui (artista).
“La Parola e L’Immagine” è la mostra di Arte Sacra che è stata inaugurata il 15 settembre nella chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria dell’artista reggina Eugenia Musolino.
Da diversi anni l’artista, invitata, partecipa alla Biennale di Arte Sacra di Jesi con opere di pittura e scultura.
Alla V Rassegna di Arte per la Bibbia di quest’anno, collegata al Congresso Eucaristico di Ancona, ha inviato un quadro “La scelta di Pietro” che è stato donato come i precedenti lavori al Museo Diocesano di Jesi.
Ha collaborato dal 1987 al 1993 al periodico “Obiettivo Reggio” ed ha seguito per il giornale le fasi del 21° Congresso Eucaristico a Reggio Calabria nel 1988. Ha realizzato su richiesta dell’Istituto Italiano di Cultura di Atene 35 tavole di incisioni sul Mito greco che sono state esposte nel 2003; attualmente 31 tavole sono esposte nell’Archivio di Stato di Reggio Calabria,donate dall’artista.
I quadri (8) sono sistemati nelle cappelle della chiesa e fanno riferimento al salmo di David 39(38) “….come ombra è l’uomo che passa; alle parabole : Padre e i due figli-Luca 15,22;
Le due case- Matteo 7,24-27; Dal seme ai terreni –Marco 4,13-20; La rete –Matteo 13,47.
All’inaugurazione della mostra Antonino Megali ha portato i saluti del presidente dell’associazione culturale L’Agorà Gianni Aiello che l’ha promossa e ha messo in evidenza il contributo del sacerdote della chiesa di San Giorgio, don Santoro, alla diffusione della cultura, oltre alla sua meritevole opera pastorale.
La Chiesa, ha precisato nel suo intervento don Antonio Santoro, ha sostenuto l’arte fin dai tempi dell’iconoclastia e d’altra parte come ha sottolineato la dott.sa Lucia Lojacono, direttrice del Museo della Diocesi Reggio-Bova, tra gli scopi dei Musei Diocesani quello fondamentale è la divulgazione della Catechesi Evangelica attraverso l’arte. L’intervento della dott.sa Mirella Marra, direttrice dell’Archivio di Stato della nostra città, ha riguardato l’attività che sta svolgendo l’istituto nel territorio e ha ricordato la donazione fatta dall’artista delle sue stampe calcografiche originali sul Mito greco all’Archivio.
Il concetto del sacro nell’arte contemporanea è stato chiarito da Maria Antonietta Mamone docente di Storia dell’arte nell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
La docente ha spiegato gli aspetti sacri nella pittura e come gli stessi caratteri sono presenti nei quadri dell’artista.
La tematica delle opere dell’artista risulta essere afferente al dato dell’essere e dell’esistere, in tutte le sue reali manifestazioni che si rapportano ai più profondi elementi conoscitivi spirituali.
Anche dal punto di vista stilistico, l’opera si presenta ricercata nella linea e nel colore che non langue mai ,ma sostiene l’atmosfera cerebrale dell’insieme che, se apparentemente,potrebbe rimandare ad una indicazione surreale si chiarisce piuttosto come frutto di un reale senso della vita.
Di seguito l'elencazione delle opere sia dal punto di vista visivo che da quello prettamente descrittivo.