Continua in remoto l’attività del Circolo Culturale “L’Agorà”, presieduto da Gianni Aiello, che organizza un nuovo incontro sul tema “Ulisse tra Sicilia e Calabria”, a cura di Antonino Megali, vicepresidente del sodalizio reggino. Si tratta in buona sostanza di una serie di studi ed approfondimenti realizzati dal vice presidente del sodalizio culturale reggino. L’Odissea, il poema di Omero che racconta le peregrinazioni di Ulisse e dei suoi marinai, si svolge in buona parte lungo le coste italiane ed in particolar modo lungo le coste siciliane e calabresi. Lungo la rotta del suo viaggio, durato dieci anni, Ulisse approda e naviga in diversi punti sia della Sicilia che della Calabria. Sbarca sull’isola del Sole, la terra di Trinacria dove si confronta con uno dei Ciclopi, Polifemo. L’isola di Eolo, dove viene accolto dal dio dei venti, poi la nave di Ulisse fa rotta verso l’area dello Stretto, dove hanno la loro location le figure mitologiche di Scilla e Cariddi, poi l’incontro con le Sirene. Nel corso della conversazione, il gradito ospite del sodalizio organizzatore reggino ha analizzato diversi aspetti a riguardo il viaggio dell’eroe omerico sia lungo le sponde della Sicilia che in quelle della Calabria. L’eroe dal multiforme ingegno ebbe il merito di essere fu uno dei più importanti personaggi della mitologia greca, tanto che Omero gli dedicò un’opera intera, l’Odissea, narrando le sue gesta anche nell'Iliade, dove viene celebrato come colui che non si perde d’animo e colui che è coraggioso. L’eroe omerico, oltre alle sue competenze in ambiti militari e di astuzia, è, secondo la leggenda, supportato da Atena, dea della sapienza e della guerra. Lungo la sua rotta, Ulisse ed i suoi compagni incontrano diverse culture presenti sia lungo la sponda di Trinacria che su quella opposta, oggi conosciuta come Calabria. Il relatore ha analizzato le varie locations dell’isola del Sole, dove sbarcò Ulisse insieme ai suoi uomini ed i vari incontri che si svolsero con le personalità mitologiche presenti, secondo la tradizione mitologia sul territorio della Trinacria. Polifemo e la sua grotta alle falde dell’Etna, i faraglioni di Acitrezza, dove nel maggiore degli stessi, ricadrebbe l’isola di Lachea ricca di vegetazione e di capre, le isole Eolie residenza del dio dei venti Eolo. Altri incontri riguardano le Sirene, poi il confronto con i mostri di Scilla e Cariddi. Scilla mangia sei volte sei compagni di Ulisse, mentre Cariddi risucchia le acque. Scilla, “colei che dilania”, e Cariddi, “colei che risucchia”, i due mostri a cui Ulisse riuscì a sfuggire, pur perdendo dei preziosi compagni di avventura, per tradizione corrispondono allo Stretto di Messina. Dopo aver affrontato i due mostri, Odisseo, approdato con i suoi compagni sull’isola di Trinacria, non riesce a frenare la voglia dei compagni di cibarsi delle vacche sacre agli dei. QUESTI i luoghi da lui “visitati” lungo le sponde sicule e quelle calabresi: TERRA DEI CICLOPI. Secondo alcuni corrisponde alla zona di Posillipo (Napoli); secondo altri si trova in Sicilia, tra le pendici dell’Etna e il mare. I Ciclopi sono giganti con un occhio solo. Nella grotta del brutale Ciclope Polifemo, Odisseo perde 6 uomini. ISOLA DI EOLO. Si trova nelle Eolie ed è identificabile con l’isola vulcanica di Stromboli. Qui vengono accolti da Eolo, il dio dei venti, che, donando a Odisseo un otre nel quale sono racchiusi i venti contrari alla navigazione, gli offre la possibilità di tornare felicemente in patria. I compagni, però, convinti che l’otre contenga molti tesori, lo aprono scatenando così una terribile tempesta. SCILLA E CARIDDI. Sono i due mostri a cui Odisseo riesce a sfuggire pur perdendo alcuni uomini. Per tradizione corrispondono allo Stretto di Messina. ISOLA DEL SOLE. Corrisponde alla Sicilia, che nel poema omerico è chiamata anche Trinacria. In quest’isola i compagni di Odisseo, affamati, mangiano le vacche sacre al dio Sole. Zeus scatena allora una tempesta e li fa naufrgare. Si salva solo il nostro eroe che giunge naufrago a Ogigia. 

29 giugno 2021
la conferenza