La gradita ospite del sodalizio culturale organizzatore ha affrontato il mondo interiore dell’artista e il suo legame con la musica. Una riflessione sui colori collegabili ai suoni e alle emozioni che lo avrebbe portato a considerare le sue tele come un’opera musicale riuscendo a interiorizzare in modo sorprendente i meccanismi costruttivi della musica applicandoli alla pittura. Pochi artisti nella storia hanno avuto la sua padronanza e sensibilità. In lui c’è l’esigenza della libertà da ogni condizionamento esterno. Le sue opere vanno guardate con tutte le nostre capacità sensoriali. Durante l’esposizione dell’argomento verranno analizzate alcune delle sue opere più importanti attraverso questa nuova chiave di lettura individuata nel principio guida dell’interno lavoro acustico di Kandinsky: “principio della necessità”. Tele che rappresentano musica, in cui accosta a ogni colore un suono preciso, un’emozione, una sensazione, un profumo perché per lui ogni colore è capace di produrre determinati effetti sull’anima. Vasilij Kandinsky è considerato uno dei padri dell'astrattismo: cioè non dipingeva per rappresentare la realtà che vedeva, ma per dare sfogo alle emozioni più intime, attraverso colori e forme, come fossero note di un brano musicale improvvisato. Wasilij Kandinsky è stato un influente pittore e teorico dell'arte russo, noto principalmente per essere stato uno dei pionieri dell'arte astratta nel XX secolo. Nato il 16 dicembre 1866 a Mosca, in Russia, Kandinsky ha vissuto in un periodo di grandi cambiamenti culturali e politici. La sua formazione artistica è iniziata con lo studio di legge ed economia a Mosca, ma nel 1896 ha deciso di intraprendere una carriera artistica e si è trasferito a Monaco di Baviera, in Germania, per studiare pittura. Kandinsky ha sviluppato una teoria dell'arte che ha rivoluzionato il modo in cui comprendiamo e interpretiamo le opere d'arte. Nelle sue opere, ha cercato di trasmettere una profonda esperienza emotiva e spirituale attraverso l'uso del colore, della forma e della composizione. Kandinsky credeva che la musica e la pittura fossero arti strettamente correlate, e ha spesso fatto riferimento alla sinestesia, una condizione in cui un senso (ad esempio, l'udito) può evocare un altro senso (ad esempio, la vista). Nelle sue opere più celebri, come "Composizione VII" , "Giallo-Rosso-Blu," Kandinsky ha abbandonato la rappresentazione figurativa in favore di forme e colori astratti. Ha cercato di catturare l'essenza spirituale della realtà attraverso l'astrazione, credendo che il colore e la forma potessero evocare emozioni e concetti più profondi senza bisogno di raffigurare oggetti o scene specifiche. Kandinsky ha cercato di trasmettere attraverso le sue opere un'esperienza spirituale, una connessione emotiva con il mondo e una comprensione più profonda dell'arte stessa. La sua ricerca dell'arte astratta ha aperto nuove possibilità di espressione artistica e ha influenzato in modo significativo il panorama artistico del XX secolo. Wasilij Kandinsky è stato il padre fondatore dell’astrattismo nella pittura moderna, influenzando enormemente i più importanti movimenti artistici del XX secolo. Vasilij Kandinskij in eredità ci ha lasciato la pittura astratta, ma credo che il suo più grande lascito sia stato quello di fissare per sempre un concetto: l'arte non è solo tecnica, l'arte non è solo ragionamento: l'arte è emozione e l'opera è lo scrigno che conserva nei secoli le sensazioni dell'artista, rendendolo immortale, immune allo scorrere del tempo. Nel 1922 inizia ad insegnare al Bauhaus di Weimar. L’anno dopo inaugura la sua prima personale a New York, alla Société Anonyme, della quale diviene vicepresidente. Con Paul Klee, Lyonel Feininger e Alexej Jawlensky nel 1924 forma il gruppo Blauer Vier. Nel 1925 si trasferisce con il Bauhaus a Dessau e nel 1928 ottiene la cittadinanza tedesca. Quando, nel 1933, il governo nazista chiude definitivamente il Bauhaus, Kandinsky si stabilisce a Neuilly-sur-Seine, presso Parigi. Otterrà nel 1939 la cittadinanza francese. Cinquantasette sue opere sono sequestrate dai nazisti nel 1937 nel corso dell’epurazione contro la cosiddetta “arte degenerata”. Kandinky muore a Neuilly-sur-Seine il 13 dicembre 1944. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi, nel corso della giornata di studi organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”. La conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino, sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 29 maggio.