Con il patrocinio della Città Metropolitana e del Comune di Genova il Circolo Culturale “L’Agorà” ha organizzato una conversazione sul tema“1922-2022: nel centenario della nascita di Vittorio Gassman”. Il motivo della conferenza, organizzata dal sodalizio culturale reggino, si basa su un’idea indirizzata a gettare le basi di un ponte culturale tra i territori in quanto si registra la presenza del giovane Vittorio Gasmann nella provincia reggina. Infatti all’età di 5 anni visse un anno a Palmi, (provincia di Reggio Calabria), dove il padre era impegnato nella costruzione di una nuova area abitativa, denominata “Ferrobeten”. Tale acronimo deriva dalla nota Società Anonima Italiana Ferrobeton fondata a Genova nel 1908. Vittorio Gassman raccontò spesso di ricordi legati a quella breve esperienza vissuta nella cittadina reggina e di come vi rimase legato, tanto da citarla nel film “Il mattatore” (1960) del regista Dino Risi.La giornata di studi ha registrato l’intervento di Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà” che nel corso della sua disamina ha voluto ringraziare i due Enti genovesi per aver accolto favorevolmente la proposta culturale del sodalizio organizzatore reggino, concedendo il patrocinio morale. E proprio nei pressi dell’abitazione dove visse per circa due anni Vittorio Gassman Gianni Aiello ha voluto ringraziare anche il sindaco Marco Bucci per la sensibilità e/o disponibilità dimostrata. Nel corso della breve analisi è stato ricordato, anche al supporto di alcune interviste, grazie alla disponibilità degli abitanti del luogo, il padre Heinrich che partecipò attivamente alla costruzione del quartiere Ferroboten della cittadina palmese e di altri aneddoti relativi al territorio ed alla figura di Vittorio Gassman. All’anagrafe Vittorio Gassmann (Genova, 1º settembre 1922 – Roma, 29 giugno 2000), è stato attore, regista, sceneggiatore, scrittore, doppiatore e conduttore televisivo italiano, attivo in campo teatrale, cinematografico e televisivo. Soprannominato il Mattatore (dall'omonimo spettacolo televisivo da lui condotto nel 1959), è considerato uno dei migliori e più rappresentativi attori italiani, ricordato per l'assoluta professionalità (al limite del maniacale), per la versatilità e per il magnetismo. Artista con profonde radici nel mondo del teatro più impegnato, fu fondatore e direttore del Teatro d'arte Italiano. La lunga carriera in Italia e all'estero comprende produzioni importanti, così come dozzine di divertissement che gli diedero una vasta popolarità. Con Alberto Sordi, Ugo Tognazzi, Nino Manfredi, Marcello Mastroianni, Sofia Loren, Monica Vitti, Gassman è ritenuto uno dei più grandi interpreti della commedia all'italiana. Vittorio Gassman, ritenuto uno tra i più grandi protagonisti della cultura italiana, rappresenta uno dei volti della commedia all'italiana con Alberto Sordi e Nino Manfredi, un quartetto al quale sono generalmente accostati anche Marcello Mastroianni e Monica Vitti. Al cinema o al teatro, Vittorio Gassman ha fatto la storia dello spettacolo italiano. Fondamentale è stato infatti il suo apporto al genere della commedia all’italiana che, grazie a lui, si è arricchita di nuovi personaggi e nuove tematiche. La parola è poi passata ad Antonino Megali (vice Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) che ha tracciato la vita sia dell’uomo che dell’artista. Grazie alla compagnia di Luchino Visconti Vittorio Gassman consolida il suo talento e la sua gloria, sempre come interprete dei classici e nel 1956 interpreta “Otello” al fianco di Salvo Randone. Nel cinema, siamo nel 1949 lo troviamo presente in “Riso amaro” del regista Giuseppe De Santis e nel 1958 con il regista Mario Monicelli lo troviamo sul set de “I soliti ignoti”, nel ruolo di Peppe er Pantera e, sempre con Monicelli in un’altra celebre opera del cinema italiano “La grande guerra”, film che riceve il Leone d’oro a Venezia.Gli anni sessanta furono un periodo alquanto prolifico e gratificante per il Mattatore, interprete di diverse pellicole come “L’armata Brancaleone” (1966) e “Brancaleone alle crociate” (1970), ma sempre nel decennio degli anni sessanta si ricordano, tra gli altri “Il mattatore” (1960), “Il sorpasso” (1962), “La marcia su Roma” (1962), “I mostri” (1963), “Il gaucho” (1964), “Il tigre” (1967) e “Il profeta” (1968). Nel 1969 co-diresse “L'alibi”, film autobiografico realizzato con i suoi compagni d'accademia Adolfo Celi e Luciano Lucignani. Negli anni settanta “In nome del popolo italiano” (1971), “Profumo di donna (1974), “C’eravamo tanto amati”(1974). Nonostante i tanti successi nel mondo cinematografico, Vittorio Gassman non ha mai abbandonato il teatro. Queste alcune delle cifre che sono state oggetto di analisi nel corso della nuova conversazione culturale da parte di Antonino Megale (vice Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”). Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme dei Social Network presenti nella rete, a far data dal 17 giugno.