[…] My my, hey hey
Rock and roll is here to stay […]
(My my, hey hey
Il Rock and Roll è qui per restare)
Questi sono alcuni dei versi del testo della canzone datata 1979 a cura di Neil Young tratta dall'album “Rust Never Sleeps”, uno dei manifesti sonori della carriera artistica dell'autore canadese, prodotto in un periodo che storicamente si rivolge ad altre influenze sonore che vanno a sostituire le atmosfere dei '70's quali quelli della musica californiana, genere musicale del quale l'autore canadese fa parte. Le origini di tale sfera sonora sono riconducibili al genere rock statunitense anni settanta, le cui origini vanno attribuite soprattutto alla musica surf ed ai suoi maggiori esponenti i losangeleni Beach Boys, siamo nei '60's. Da queste cifre il Circolo Culturale “L'Agorà” ha organizzato un'apposita conferenza, a cura dell'esperto musicale Gerardo Pontecorvo, nella quale sono stati analizzati diversi aspetti di tale genere musicale. Il contenitore della west coast è una miscellanea di generi alquanto eterogenei quali country/folk dell'ovest americano, rock’n’roll, blues, il folk, giusta testimonianza delle varie etnie culturali che si sono amalgamate sul vasto continente statunitense, comprese quelle latine provenienti dal vicino Messico. E proprio sulle coste californiane del Pacifico si concentrarono musicisti dalle varie esperienze, tanto che tra gli anni ’60 ed i ‘70’s, si ebbe a verificare un notevole interesse da parte dell’industria musicale. Nel corso della conversazione sono stati ricordate le esperienze sonore più rappresentative quali Jefferson Airplane, i Grateful Dead, i Byrds, i Buffalo Springfield ,The Lovin' Spoonful ed i Quicksilver Messenger Service, ma anche altre esperienze quali America, Eagles, Doobie Brothers, Crosby, Stills Nash,& Young , Joni Mitchell, James Taylor, Jackson Brown.A conclusione di tale viaggio intriso di visioni letterarie e virtuosismi sonori piace citare alcuni passaggi regista Wim Wenders in "Vi racconto la musica che ha salvato la mia vita": [...] Se non fosse stato per Chuck Berry, Gene Vincent, Elvis Presley, gli Everly Brothers o Eddie Cochran, io non avrei mai conosciuto quel gran desiderio di crescere, per poter essere abbastanza grande da riempire da solo quel jukebox. Senza questi primi rock'n'rollers non avrei passato la mia gioventù nelle gelaterie o sui prati e non avrei speso le mie notti ascoltando Radio Luxembourg tenendo una vecchia radio a transistor sotto il mio cuscino. Il Rock'n'Roll mi ha fatto sopravvivere alla dolorosa età della pubertà. Ha dato un punto focale ai miei vaghi ma intensi desideri.E se non fosse stato per i Beach Boyes, i Byrds, Harvey Mandel o i Jefferson Airplane, la West Coast Americana non sarebbe apparsa ai miei occhi come il Paradiso. (E io forse non avrei finito per viverci molti anni della mia vita.) Senza la chitarra bottleneck di Ry Cooder il mio viaggio nel West Americano sarebbe rimasto sotterrato e Parigi non avrebbe trovato una tale simbiotica unità con il Texas.
Senza i Creedence Clearwater Revival alcune fasi di depressione sarebbero durate molto più a lungo. (Questo posso dirlo per il Rock'n'Roll in generale, di sicuro, ma per i Creedence Clearwater Revival in particolare.) Tirando le somme: Senza rock'n'roll niente sogni.
Senza sogni niente coraggio. Senza coraggio nessuna azione. [...] (1)