È stato un momento di riflessione dove lo spettatore ha avuto il modo di verificare la città prima del terremoto del 1908 e di immaginare come sarebbe potuta essere se tale evento sismico non si fosse abbattuto nell'area dello Stretto, causando morte e distruzione.
Di quei tristi giorni non è rimasto nulla, ciò che risparmiato la natura ha distrutto l'uomo riedificando e cementificando.
Nessun monumento a tutt'oggi che ricordi tale evento, soprattutto le vittime innocenti, ma soprattutto nessuna memoria del dopo ricostruzione, come i villini ubicati nella zona alta di Reggio che per gli autori della loro edificazione, assunsero la denominazione in "norvegesi" o "svizzeri" , quindi, allo stato attuale, rimane soltanto la toponomastica a farne memoria storica.
Ritornando alla manifestazione, il tema della serata è stato supportato da suggestive diapositive che sono state commentate dagli interventi artistici di Giuliana Fortugno e Maria Anghelone.
Nell'occasione sono state premiate le artiste reggine Maria Battaglia, Rosa Bova, Paola Cilona e Angela Moro, che hanno partecipato alla mostra collettiva di pittura, organizzata dal sodalizio reggino, avente come titolo "Tra segno e materia" .