Ritorna in riva allo Stretto la nuova edizione del festival che ha avuto nella prima giornata il primo evento speciale realizzato da Antonio Melasi e Raffaele Francesco Petrone.
Il lavoro in questione ha come titolo: “Reggio Calabria : Il museo nazionale della Magna Grecia itinerario guidato nel nostro passato” realizzato per la televisione in collaborazione con la trasmissione di ReggioTV “TAM-TAM” rotocalco settimanale di cultura, arte, spettacolo a cura di Anna Briante.
Il documentario è una dimostrazione di autentico legame ffettuoso, che lega gli autori alla città di Reggio, non solo nel filmare reperti ma anche l’addentrarsi al passato ed alle radici.
Il video presentato in versione ridotto, rispetto a quello televisivo,rappresenta una sorta di viaggio itinerante nel retroterra storico culturale di Reggio Calabria, grazie alla visita guidata all'interno delle varie sezioni del museo in compagnia di operatori didattici che hanno illustrato i reperti esposti.
Il finale è caratterizzato da un’esplosione di inquadrature suggestive di immagini subacquee girate nel Mediterraneo culla di antichissime civiltà.
Gianni Aiello ha presentato “Terzio Novembris Die Mercurio” : usando una titolazione che nello stesso tempo ha si volgarizzato ma attualizzato la lingua latina.
In pochi minuti ha concentrato tra presente e passato fatti e personaggi relativi al periodo delle incursione piratesche nell'Area dello Stretto e nel contempo la figura di Carlo V e del corteo storico che si tiene nel periodo estivo nella città di Seminara .
Gaetano Labate ha presentato un insieme di lavori dai temi più svariati, come “Santa Teresa Riva e la poesia di Mario Luzi” dedicato all’itinerario poetico del letterato toscano “La trasparenza dell’olio nei colori della ceramica” ha dato risalto ad un prodotto e ad un’area geografica del meridione della penisola e promuovendo il prodotto oleario attraverso, l’arte della ceramica.
Si continua con “PENTEDATTILO Forme ed immagini tra storia e leggenda” dove artisti egiziani insieme ad altri locali fanno rivivere con le loro opere il piccolo centro dello jonio reggino.
Del tutto religioso è stato il corto “La sacralità delle immagini” che rivive a Bagnara Calabra in uno stage tenuto dal maestro greco Costantino Constantatos.
Questi lavori sono stati organizzati al Centro di Programmazione Culturale Mediterranea di Reggio
Calabria.
Mentre in “Trent’anni dopo” sono stati raccontati, dalla viva voce del giornalista della RAI, Luciano Lombardi, i tragici eventi di un’intera città del meridione d’Italia che scese in piazza negli anni settanta.
In circa novanta minuti l’autore reggino racconta attraverso suggestive immagini, che si muovono tra storia e leggenda, la storia della Città dello stretto, commentate dalle splendida voce di Claudio Capone, protagonista di diversi documentari televisivi.
Il documentario rappresenta un lavoro originale ed entusiasmante che ripercorre tremila anni di storia della città con una tecnica narrativa che affianca le memorie degli archivi a capitoli interamente sceneggiati, come l’inquisizione di Tommaso Campanella e l’assalto dei Turchi.
"La storia di Reggio mai raccontata dalla fondazione al terzo millennio" ha partecipato al festival
internazionale dl documentario artistico di Milano.
La serata conclusiva ha allietato i presenti con prodotti inerenti tematiche attuali, storia recente, mode odierne e miti del passato, problemi familiari ed aspetti del sociale come i prodotti di Luciano Pensabene, come la gelosia che scatta in un adolescente al momento dell'adozione, da parte di genitori , di un bambino della Bielorussia ne “Il piccolo intruso” .
Ne “Il Tempo della Danza” scattano le velleità borghesi di una madre che impone alla piccola figlia un modello di vita che, anche grazie all’assenza del padre, la bimba è costretta a vivere.
Tra il noir e lo psicologico le sequenze di “Fine” dove una donna viene trova morta sulla riva di un ruscello grazie al supporto di una lettera disperata accanto al telefono da un uomo.
Uno sguardo alla filosofia dei padri della beat-generation viene dato dalla regista Federica Vicino ne "L'ultima città" che rappresenta un contenitore di messaggi relativi alla scuola di pensiero sopra indicata.
La programmazione visiva prosegue con il trailer, realizzato dall'Istituto Statale d'Arte di Pescara con “I Quattro Antò” che trae ispirazione da un lavoro della scrittrice Silvia Balestra, la quale a mezzo del suo libro descrive le vicende di quattro ragazzi abruzzesi degli anni sessanta, dove l’unico modo di allacciare “relazioni” era quello di recarsi nelle giostre estive.
Durante la manifestazione vengono proiettati una serie di lavori realizzati da Riccardo Rossi, il quale ha modo nei cinque corti realizzati di esprimere diversi concetti, raccontare storie e personaggi variegati, mostrando così le sue doti tecniche relative ad inquadrature, fotografia, trame, tra l'altro in uno dei suoi lavori vi sono dei perfetti sosia del mondo del cinema hollywoodiano.
I lavori realizzati da Riccardo Rossi, tutti dinamici, partecipanti all'odierna edizione sono nell'ordine: "Regola 3Mila";"Trilogia #1#2#3"; "1971-2001!;"Perfetto";"Cercasi ROSSI disperatamente".
Il lavoro del napoletano Giuseppe De Chiara prende spunto da una nota trasmissione televisiva e ne fa una parodia dal titolo “Colli Partenopei (Ciao, Michele)”.
Gradito ritorno del duo forlivese Edoardo Savorelli e Gianluca Tortoriello che con “Taglio Finale” che contiene elementi sociali sempre attuali quali crisi di identità familiare, caduta dei rapporti interpersonali attitudini che gli autori romagnoli mescolano con il filone splatter come alcune scene finali o quelle noir che interessano il lavoro.
Il corto di Vincenzo Caiazzo trae ispirazione dalla storia di un paziente dello psicanalista Segmund Freud .
E da tali patologie nasce "L'uomo dei topi", dove l'autore riadatta la storia negli anni settanta concentrando quindi l'attenzione delle telecamere su un ex ufficiale nazista attanagliato da ossessioni, fobie di vario genere, allucinazioni, scaturite dai rimorsi per una vita fatta di crudeltà ed omicidi.