Dopo alcuni appelli, tra cui quello de L'Agorà che invitava sia le varie persone impegnate nel sociale, i gruppi di volontariato a volere sostenere la civile "protesta" del signor Pasquale Gallo, sia la cittadinanza  reggina a riscoprire gli antichi valori che l'hanno sempre contraddistinta nella comunanza di propositi e di sentimenti e quindi porre fine all'attitudine di "guardare solo ed esclusivamente ai propri interessi" , soltanto in 39 hanno partecipato ieri mattina da Piazza De Nava a Piazza Italia, al corteo di solidarietà in favore di Pasquale Gallo, disabile trentanovenne di Gioia Tauro, incatenatosi il 5 maggio scorso, davanti alla Prefettura della città dello Stretto, che per 31 giorni ha protestato per rivendicare un posto di lavoro che non ha mai avuto.
Il corteo, aperto dai giovani del circolo culturale L'Agorà, ha registrato la partecipazione, oltre del sindaco di Gioia Tauro Alessio, che ha indossato la fascia tricolore, del senatore Renato Meduri, dell'Associazione Cattolica Culturale Italiana Radioperatori, del Comitato di Lotta Giovani Reggini e di altri liberi cittadini per un totale di trentanove   persone.
«COSA C'É dietro l'isolamento in cui sono stati lasciati "39" liberi cittadini che nella mattinata del 5 giugno hanno manifestato pacificamente e dignitosamente per le vie del centro cittadino di Reggio Calabria a favore di Pasquale Gallo ?» - si chiede il cittadino Giuseppe Furfari, che ha partecipato alla manifestazione, aderendo così ad una battaglia di democrazia e di riscatto sociale, che pone serie  riflessioni per tutti.

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5 giugno 1997
foto di Adriana Sapone