Il titolo dell’opera, ideata e composta da Antonello Cuzzocrea, si rifà alla concezione della “conoscenza del luogo dei desideri”, quindi di misticismo e romanticismo avente come tema la nascita dell’arte mediante una rappresentazione multimediale.
Tale acronimo si scinde in due aree: il MAIEUTIKÉ termine inerente al dialogo, quindi la regola socratica, metodo riconducente al filosofo ateniese Socrate.
Una lettura più appofondita ci rimanda all'etimo greco maieutikḗ (téchnē) μαιευτική (τέχνη) [maieutikḗ (techne)] = "(arte) ostetrica", "ostetricia", derivato da μαῖα [maia] = "mamma", "levatrice, nutrice".
L'altra parte del binomio riguarda il KAMALOKA, definito come il "mondo del desiderio", dei sentimenti della passioni e tale definizione tra origine dal linguaggio indoeuropeo il sanscrito Kama=desiderio e Loka=mondo.
Da queste brevi premesse il percorso del progetto multimediale nel quale i protagonisti danno vita ad un interessante prova quasi psicodrammatica, incarnando il ruolo dell’uomo e della donna, testimoni dell’ispirazione artistica, dove trovano posto anche le regole che caratterizzano un'opera d'arte, quali l'armonia, l'intensità, la continuità (citazione di Arthur Schnitzler).
I vari elementi di quanto sopra evidenziato hanno tra di loro un continuum con le quattro fasi della rappresentazione multimediale, quali “L’attesa” , “La gestazione” , “La consapevolezza” , “La nascita”.
Un percorso riccamente suggestivo ed evocativo che, in poco spazio ed in poco tempo (poco più di trenta minuti), sintetizza le arti visive e le arti acustiche, quali la poesia e la musicalità .
T. PALAMIDESSI, "Come sdoppiarsi e viaggiare nei mondi soprasensibili" in Archeosofia, Vol. III, Metodologie Archeosofiche e sperimentazioni pratiche, Archeosofica, 1989;
P. FILIPPANI RONCONI, “Miti e religioni dell'India”, Newton Compton, 1992, pp. 160-161;