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ATTUALITA’ DI QUESTA PAGINA-WEB:

NICOLA GIUNTA nacque a Reggio Calabria nel 1895 e ivi morì nel 1968.  

Giunta fu un personaggio molto eclettico e particolare nella vita pubblica della Reggio di inizio secolo. 

Si interessò di teatro lirico e cantò anche in qualità di baritono in diversi palcoscenici italiani ed anche a Londra. 

La prima parte della sua vita accadde durante i primi anni dell'esperienza delle avanguardie ma il Giunta-scrittore seguì il richiamo della tradizione sia carducciana che dannunziana. 

Ebbe la tendenza al poema e al canto, e questa è la sua caratteristica più peculiare,  nel momento in cui in poesia dominava l'asciuttezza. 

Nicola Giunta, nell’arco della sua vita, scrisse poesie rimaste immortali nel cuore dei reggini. 

Ed i reggini, ritratti spesso in maniera impietosa, hanno ricambiato l’attenzione di Giunta citando, ad ogni piè sospinto, le poesie del loro concittadino. 

Giunta era uno che la sua città la viveva completamente. 

In tutte le sue sfaccettature egli conosceva i reggini, i loro pregi ed i loro difetti, le loro manie e le loro grandezze. 

Giunta è diventato così un simbolo. 

Il simbolo della coscienza autocritica del reggini che si rivede per come è ( ed è rimasto ) nelle parole del poeta e che si vorrebbe diverso. 

La vita di Giunta fui travagliata e per certi versi amara. 

La sua poesia è impietosa con i suoi concittadini, forse proprio per questo. 

Molto attenta al suo poeta la città ne sta pian piano stabilendo la figura in tutto il suo spessore. 

Soprattutto riscoprendone l’opera anche grazie ad accorte operazioni di ristampa dei suoi lavori. 

Giunta, così scopriamo, fu precursore in molte cose: biasimò il cattivo gusto ( oggi si direbbe il kistch ) dei reggini, ne fustigò le cattive abitudini, ne stigmatizzò la natura anche antropologica, dipinse la forma mentis dei reggini meglio di qualsiasi altri abbia provato a farlo. Il poeta non  era però scevro dall’ironia. 

Con quest’arma riuscì meglio che molti altri a “ vedere “ nei meandri della psicologia dei suo concittadini. 

Servendosi del vernacolo Giunta esplora verità che sono universali, fondamentali, che fanno parte del genere umano e non solo del cittadino di Reggio. 

La satira di Giunta, partendo dal reggino, diventa così segno di un’attenzione a quella che è una condizione del tutto umana. 

E così l’abitante di Reggio Calabria diventa l’uomo del Novecento in un orgia di contradditori rimandi e di situazioni al limite della comprensione dentro le quali si può evincere la condizione dell’essere umano nel secolo delle due guerre mondiali e dei capolavori di Musil, Joyce e Kafka.  

L’uomo senza qualità, Leopold Bloom che non ha una casa da nessuna parte, l’agrimensore perduto dentro al suo castello che non capisce: gli uomini del Novecento della letteratura mittleuropea sono quelli di Giunta. 

I Reggini che egli tanto odia ed ama, finendo per disegnare con la sua vita e la sua opera un’ossimoro che contraddistinguerà la vita e la letteratura calabrese del “ secolo breve “.

“La città di Nicola Giunta” recita l’intestazione di questa pagina web.

Che città è dunque la Reggio Calabria che si è accomunata al grande poeta ? 

Perché la Reggio di oggi è da considerarsi la “città” di Nicola Giunta ? 

Italo Calvino parlando alla Columbia University ebbe a dichiarare: “ per qualche tempo mi veniva da immaginare solo città tristi e per qualche tempo solo città contente; c’è stato un periodo in cui paragonavo le città ad un cielo stellato , ai segni dello zodiaco, e in un altro periodo mi veniva sempre da parlare della spazzatura che dilaga fuori dalle città ogni giorno “.  

Ed in un altro luogo egli precisa: “le città sono un insieme di tante cose: di memoria, di desideri, di segni d’un linguaggio; le città sono luoghi di scambio … ma questi scambi non sono soltanto scambi di merci, sono scambi di parole, di desideri, di ricordi “.

Per vedere una città non basta tenere gli occhi aperti diceva sempre Calvino.

Occorre scartare tutto ciò che impedisce di vederla ovvero tutte le idee acquisite, le immagini precostituite.

Queste idee ed immagini ingombrano la nostra capacità di vedere una città.

La città, ogni città, dunque non è altro che l’essenza dei suoi abitanti.

Le frome del tempo, diceva sempre Calvino.

Reggio Calabria in qualità di città che sta a se, di città su di se, rappresenta l’idea e l’immagine che ci siamo fatti una volta che abbiamo dimenticato tutto quello che abbiamo imparato dal viverci dentro. 

Reggio Calabria è la città di Nicola Giunta perché Nicola Giunta l’ha descritta meglio di chiunque altri ci abbia mai provato. 

E’ ancora la città di Nicola Giunta.

A Reggio Calabria ci si scambiano “parole“, “desideri”, “ricordi” ma anche malessere, inerzia, per certi versi: iniquità. 

A Reggio Calabria può capitare di vedere persone che non ti immagineresti in quel posto, proprio in quel posto. 

E con tutte le ragioni. 

Può capitare di imbattersi in ingiustizie. In sbandierate incompetenze fatte passare per grandi perizie.

Nicola Giunta aveva cantato tutto questo. 

Con arte sovrana.

Reggio Calabria è dunque la città di Nicola Giunta ma non solo. 

E’ la città che domina lo Stretto senza dominare null’altro. 

E’ la città che si rifrange nel mare ma che non si rifrange nel mare degli uomini.

“Le città invisibili” aveva intitolato Italo Calvino il suo libro nel quale parlava delle città. 

Invisibile, oggi più che mai, è anche Reggio Calabria.

Per i motivi che ognuno può capire se solo esamina rettamente la situazione di questa città. Invisibile e poetica.

Reggio Calabria è la poesia di Nicola Giunta.

Non resta altro che questo, alla fine.   

Il nostro sodalizio, con questa pagina-web, si propone semplicemente di circumnavigare il senso e la dimensione dell’insegnamento di Nicola Giunta rapportandolo alla realtà reggina, ma non solo, dei nostri giorni. 

Le “ considerazioni “ (interventi, articoli, poesie  o altre forme letterarie) che seguiranno ancorché essere e dimostrarsi “Inattuali”, come quelle di Nietzsche, a nostro avviso, ed è questo uno dei due motivi per cui abbiamo deciso di aprire questa pagina, sono a Reggio Calabria di bruciante “ attualità”. 

“ La città di Nicola Giunta “ è quello che segue. 

Questo è il nostro intendimento. 

Chiunque la pensasse come noi ci scriva: cercheremo di capire assieme il perché ed il come di questa bruciante “ attualità ”. 

In noi resta sempre ferma la speranza, lì in fondo al vaso di Pandora, quasi invisibile ed inconsistente: la speranza che un giorno le cose possano davvero cambiare qui da noi. 

Ma intanto ...