L’iniziativa ha rappresentato un momento di particolare importanza in cui soffermarsi ed analizzare la situazione attuale del verde in città.
All’incontro, introdotto da Gianni Aiello, presidente del sodalizio culturale, sono intervenuti il professore Renato Crucitti, Maurizio Romeo, Loredana Pace, dirigente del settore qualità ambientale del Comune, Nuccio Barillà, già assessore alle politiche ambientali nella precedente Giunta, e l’assessore Antonio Caridi.
Un primo commento sull’attuale stato di salute del verde cittadino è stato fatto da Gianni Aiello che dopo la proiezione di una serie di diapositive, ha rilevato, tra le varie cose, dell'abbattimento, avvenuto quest’estate, di una pianta di alto fusto appartenente alla famiglia “Phoenix dactylifera”, conosciuta anche come palma da datteri che era ubicata nei pressi del Monumento alla Vittoria.
Nel suo intervento Gianni Aiello ha parlato anche sulle discutibili affissioni delle targhette sugli alberi o del sistema antiestetico di ricorrere al cemento per coprire le falle dei fusti arborei, dell’eventuale sostituzione degli alberi malati che pur stravolgendo il paesaggio al quale siamo affezionati, permetterebbe di ricostruire l’asse storico alberato garantendo la salute delle nuove piante, nonché quella dei cittadini e il futuro paesaggistico dei luoghi.
Sull’invidiabile patrimonio arboreo che caratterizza la nostra città, si è poi soffermato Renato Crucitti, docente di Scienze, ha illustrato agli intervenuti una serie di interessanti diapositive tratte dalla sua ultima fatica, data di recente alle stampe per i tipi dell’editore Laruffa, dal titolo: “Il verde
racconta”.
Il professore, appassionato di studi naturalistici, nonché presidente della sezione reggina dell’A.I.I.G., noto per la sua lunga e costante attività di divulgazione del mondo della natura, ha fornito un originale compendio delle sue osservazioni, peraltro anticipate, talora, negli interessantissimi interventi attraverso incontri, dibattiti, conversazioni in numerosi convegni e articoli di stampa.
Il risultato è stato un piacevole “excursus” non gravoso, ma certamente esplicativo, per approfondire particolari aspetti della cultura, utili a chiunque ami vivere “ad occhi aperti” e godere appieno del meraviglioso scenario offerto da alcune piante che costituiscono il patrimonio arboreo, vanto di viali e piazze della città di Reggio.
Un interesse in più il relatore ha poi offerto ai Reggini perché, nel corso del suo intervento, ha riservato una particolare attenzione, anche alla vegetazione diffusa in Aspromonte, come gli abeti, il faggio e soprattutto, il Pino laricio (Pinus nigra, subsp. laricius var. calabrica) alla cui ombra riposò l’Eroe dei Due Mondi, ferito nel 1862.
Il professore Renato Crucitti si é detto sinceramente convinto di come l'effettiva conoscenza di questo affascinante regno della natura sia raggiungibile solo attraverso il rispetto, l’attenzione e l’amore verso quelle meravigliose creature viventi, nostre compagne nel viaggio della vita, che sono appunto gli alberi e, di questo indirizzo, ha fatto il filo conduttore di tutta la sua esposizione.
Egli, senza mai assumere un tono cattedratico, nonostante la "scientificità" degli argomenti trattati, ha svolto il suo tema in forma leggera e discorsiva, come in un racconto (da qui il titolo del libro) e conducendo per mano il lettore in un appassionante itinerario, l’uditorio ha potuto approfondire la conoscenza di esseri, a volte strani, ma sempre affascinanti, quali le verdi e silenziose creature che ci circondano e accanto alle quali passiamo spesso senza tanta attenzione, quasi senza accorgerci della loro presenza.
Il professore Crucitti, infatti, da convinto naturalista, ha adottato un metodo tutto suo ed efficace per
avvincere i presenti ed esporre il suo racconto senza far lezione: ha dato la parola agli stessi alberi, rendendoli protagonisti della loro secolare, a volte millenaria, avventura esistenziale, spesso travagliata e ricca di insospettabili risorse e strategie di adattamento e di difesa.
Sembrerebbero quasi dotate di una intelligenza, le piante, nella loro lotta per la sopravvivenza e la prosecuzione della specie; non solo si adattano al territorio ma, mediante processi chimici, riescono a influire sull'ambiente e sul paesaggio trasformandoli.
Sono stati pure evidenziati i molteplici benefici che l’uomo, tutti i viventi, e lo stesso “habitat”, ricevono dalla presenza delle piante: dalla regolazione del regime delle acque al miglioramento delle condizioni climatiche, dalla purificazione dell’aria, mediante emissione di ossigeno, al riparo dalle intemperie, al contributo per la creazione di ambienti di quiete e serenità; e l’uomo contemporaneo ne deve prendere coscienza, per attuare, finalmente, quelle misure indispensabili alla salvaguardia dell’ambiente, nel proprio stesso interesse, prima che sia troppo tardi, come si è capito chiaramente dal messaggio che il prof. Crucitti ha inteso trasmettere.
Ma non è tutto qui, il pregio della sua narrazione.
Lo studio che il Naturalista ci ha presentato è stata un’opera di divulgazione scientifica, in quanto le belle immagini commentate, hanno esibito caratteri e peculiarità di alberi nostrani ed esotici, comuni e rari, in tutta la loro maestosa bellezza.
La descrizione di infiorescenze, radici, fusti e foglie, è stata affidata, con puntigliosa precisione, alle confidenziali conversazioni, degli alberi stessi che hanno mostrato le loro vigorie e le loro debolezze.
Né è stata trascurata la storia della loro evoluzione, l’indicazione dei luoghi di provenienza e i loro usi, la cui conoscenza ha consentito a tutti di apprezzarli maggiormente, destando spesso una ammirata curiosità che non ci saremmo mai sognata nella nostra distratta osservazione.
“Sono stati effettuati nuovi impianti di alberatura – ha infatti specificato Loredana Pace – e molti altri saranno fatti.
Da non trascurare poi la manutenzione”.
In cantiere l’amministrazione comunale ha già diverse iniziative da portare a compimento che si aggiungono a quelle sinora realizzate.
Di fronte, quindi, all’enorme patrimonio arboreo cittadino, Nuccio Barillà si è dichiarato “personalmente soddisfatto poiché, rispetto ad un trend che in Italia vede un peggioramento del verde, a Reggio avviene il contrario”.
“Per la prima volta è andata in onda – ha continuato – una nuova concezione del verde considerato elemento strategico del contesto urbano” .
Barillà ha fatto riferimento alla realizzazione di opere importanti nell’ambito del verde cittadino che hanno determinato un salto di qualità.
Dallo standard di 30 centimetri di verde pubblico per abitante, la città di Reggio è passata in soli quattro anni a 5 mq per abitante.
Ha parlato, infatti, di “riqualificazione del Lungomare con il rifacimento, per esempio, della pineta sotto l’istituto tecnico commerciale "Raffaele Piria" e della recinzione della Villa Comunale” .
Alla riqualificazione del verde, soprattutto quello della periferia cittadina, si è poi riferito il neo assessore Antonio Caridi, inserendo, tra gli obiettivi dell’amministrazione, anche la realizzazione di
molti impianti di irrigazione delle piazze volti ad incrementare il verde.
L’incontro si è prefissato di analizzare l’attuale rapporto tra la città ed il verde e porre obiettivi strategici di miglioramento delle condizioni ambientali sia per gli alberi che per i cittadini e quindi essere integrato da iniziative e progetti per la riduzione del traffico, lo scarico dei gas delle auto, l’impatto di cantieri edili o stradali, quindi, una serie di iniziative atte al miglioramento della qualità di vita e quindi anche per il rispetto del verde.