Interessante è la scoperta fatta dal giovane ricercatore reggino Gianni Aiello nonché presidente del sodalizio culturale organizzatore di un prezioso documento relativo ad un tentativo di abbordaggio avvenuto il 2 maggio del 1842 nelle acque di Monasterace da parte di una nave corsara .
Questo rinvenimento cartaceo mette in seria discussione quanto espresso dalla studiosa Mirella Mafrici nella sua pubblicazione "Mezzogiorno e pirateria nell'età moderna" dove asseriva «.... non è forse vero che, all'indomani del terremoto calabro-siculo del 1783, alla paura del terremoto si era giunta la paura di uno sbarco di turchi? Certo, la notizia si dimostrò falsa: ma è significativo che, alle soglie dell'età della rivoluzione, ancora si parlasse normalmente di turchi, pirati e sbarchi. Le memoria storica di quegli anni si alimentava dei ricordi di fatti antichi e antichissimi: la pirateria era stata, per secoli, nel Mezzogiorno, una realtà e un incubo, un modo di vivere e di pensare, di sentire. Talora, addirittura una speranza. Poi tutto finì » .
Invece spunta questo documento che in sintesi ne riassumiamo le parti più interessanti: [ ...Antonio Lo Gatto padrone di una imbarcazione a vela latina atta per la pesca costiera, il paranzello nominato "L'Immacolata" di tonnellate 30.27. L'imbarcazione in questione trasportava un carico di olio lungo la tratta Badolato - Napoli, per conto dei fratelli Rocca, ma la navigazione era ostacolata dal forte vento discirocco.I componenti dell'equipaggio furono testimoni oculari di un inseguimento di un altro paranzello da parte di una nave corsara, un trabuccolo turco o greco con un equipaggio di 30 uomini munito di cannoni. Tale imbarcazione desistette dall'inseguimento visto che la zona era validamente difesa da altre imbarcazioni . Intanto la forte marea impediva all'imbarcazione di rientrare nel porto, quindi i corsari tentarono di ammararla ma poi rinunciarono visto la difesa di lance e guardiamarine.].
Altro dato importante che si evince da questo documento è che l'imbarcazione corsara era un trabuccolo e si presume che fosse capitanato da Iulo Unni di Dulino di Durazzo, lo stesso autore dell'assalto del Brick Jurner nominato "Bella Mora" che era naufragato nella marina di Gerace il 13 gennaio 1842 e che quindi venne assaltato da tale imbarcazione corsara.