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In occasione delle festività mariane il Circolo Culturale „L'Agorà” organizza un'apposita conversazione sul tema „La Madonna della Consolazione: storie e documenti inediti”.
Dopo le note di apertura a cura di Antonio Megali (socio del sodalizio organizzatore) la parola passa a Natale Bova (segretario della stessa Associazione) che illustra ai presenti i suoi studi ventennali su tale tema.
Le prime notizie relative risalgono al 1532 quando l'Arcivesco di Reggio Calabria Girolamo Centelles propone ai frati Cappuccini di Valle Tuccio di trasferirsi nella parte alta della Città, quella dell'Eremo, in un'area, data in dono da un patrizio reggino, tale Giovan Bernardo Mileto, dove era ubicata una piccola Cappella votiva dove era raffigurata la Madonna della Consolazione.
Tenuto conto della sostenuta devozione nei confronti della Sacra Effige caratterizzata sia dal numero dei proseliti che dei Frati, l'aristocratico Camillo Diano si prodigò per ampliare la superficie dell'area di culto. Nel contempo commissionò nel 1547 un nuovo dipinto, in sostituzione di quello precedente, dalle nuove dimensioni e che a tutt'oggi viene portato in processione.
Nella parte bassa della tela vi era posizionato il nome dell'artista, oggi risulta illeggibile e questo stato di cose alimenta diverse scuole di pensiero sul nome dell'autore dello stesso, tra le quali quelle che indicano il nome dell'artista locale Nicolò Andrea Capriolo.
Tra il 1567 ed il 1696 la città di Reggio Calabria venne colpita da epidemie,terremoti e proprio da queste circorstanze luttuose aumenta la venerazione nei confronti della Sacra Effige e da queste circostanze il motto del famoso poeta dialettale Ciccio Errigo nel quale evidenziava che tale celebrazione, nonostante tali accadimenti, continuava: «Cu terremoti, cu guerra e cu paci sta festa si fici e sta festa si faci.»
«Con i terremoti, in tempo di guerra e in tempo di pace
questa festa si è fatta e questa festa si farà.»
La prima cerimonia risale al 1636, e proseguendo l'iter storico si evidenzia che la nuova basilica venne consacrata il 18 aprile del 1569 dall’Arcivescovo Gaspare Del Fosso come ci tramanda nella sua Cronaca, il Cantor Tegani, storico autorevole del periodo.
Con l'atto notarile del 24 giugno 1657 stipulato presso il notaio Cristofaro Latella, la Comunità reggina stabilì che ogni anno, in occasione della celebrazione, veniva offerto un cero votivo.
Nel 1712 Francesco Mantica, guarito per l'intercessione della Madonna della Consolazione,offrì un terreno a Sud dei precedenti. Nel 1747, la sua famiglia cedette un altro terreno ubicato più a Nord.
Il 26 agosto del 1752 la Santa Congregazione di Riti la decretava a Patrona della città.
Nel 1760 il Venerabile Padre Gesualdo da Reggio fu destinato all'Eremo quale Vicario. Il terremoto del 5 febbraio 1783 danneggio anche il Santuario ed il 15 dello stesso mese il principe Pignatelli, inviato come Vicario Generale del Re in Calabria soppresse molti luoghi Pii fra i quali il nostro Convento. I monaci dovettero abbandonare l'Eremo ed il Vescovo Capobianco, nel 1786, eresse a parrocchia quella della Consolazione, staccandola da quella di S.Elia di Condera, con la condizione di cessarla quando sarebbero ritornati i Cappuccini.
La Parrocchia fu retta da un economo-curato fino alla nomina del parroco Don Saverio Pedaci, il 3 settembre 1789. Ultimo parroco fu Don Francesco Auteri. Nel 1796 i Cappuccini fecero ritorno all'Eremo e nel 1797, col Piano Ecclesiastico delle Parrocchie redatto dal Marchese di Fuscaldo, la Parrocchia venne soppressa e la chiesa rientrò nella giurisdizione originaria.
I frati, però, furono costretti a lasciare nuovamente il Convento nel 1809 durante l'occupazione francese e vi rientrarono dopo la restaurazione borbonica.
Il terremoto del 1854 causò danni alla chiesa che poi fu oggetto di ristrutturazione e trasformazione.
Visto che un editto reale vietava la sepoltura nelle chiese, sempre nel 1854, il frate Guardiano del Convento fece istanza al Re per poter seppellire i confratelli nella chiesa dell'Eremo e tale istanza venne accolta. Lo stesso avvenne per la famiglia Monsolini-De Blasio che cedettero, perciò al Convento il terreno ricadente sulla collina del Boschetto.
Nell'estate del 1855 vi fu il contratto con l'orefice Sisinni di Napoli per la costruzione del Tempietto d'argento votivo a Maria Santissima della Consolazione.
Col Regno d'Italia vi fu la soppressione degli ordini religiosi (anni 1866-1911) e furono nuovamente allontanati i frati Cappuccini dall'Eremo che dichiarato proprietà comunale ed adibito ad ospizio di mendicità. Nel 1896 il Santuario ed il Convento vennero restituiti all'Autorità ecclesiastica ad opera dell'Arcivescovo Cardinale Gennaro Portanova.
Nel 1897 vi fu il restauro del Santuario che comprendeva anche la ricostruzione della scalinata. Nella notte fra il 1900 ed il 1901 (passaggio al XX secolo) si fecero i festeggiamenti all'Eremo. Il Cardinale Portanova, nel 1901, fece riparare il pavimento della chiesa in marmo bianco di Carrara.
Nel 1907, lo stesso Cardinale, in quel luogo sacro, fu colto da malore il 20 aprile e trasportato in Curia, dove cessò di vivere il 25 dello stesso mese.
Il tremendo sisma del 1908 fece crollare pure il Santuario. Ricostruito provvisorio in legno il 30 luglio 1909 fu abbattuto da un forte vento.
Nel 1912 fu ricostruito in muratura ed inaugurato il 28 luglio.
Nel 1925 le ossa del Venerabile Padre Gesualdo Melacrino, riposte nel presbiterio della chiesa fin dal 1803, furono trasferite nell'ipogeo della stessa chiesa.
Nel 1948 fu avviata dall'Arcivescovo la pratica per l'erezione a Parrocchia di Maria SS. della Conosolazione all'Eremo ed il parroco di S.Elia di Condera, Don Gianni Mandalari,fece istanza per istituire il Sacro Fonte Battesimale.
Il 5 settembre 1954, durante la Visita Pastorale di Mons. Giovanni Ferro alla Parrocchia di Condera, il parroco chiese che si provvedesse all'assistenza religiosa anche con la costruzione della nuova Parrocchia.
Si arrivò così alla posa della prima pietra, il 7 dicembre 1954 ed il progetto venne realizzato dall'architetto Anna Sbaraccani Anastasi di Roma, e venne benedetto da Mons. Giovanni Ferro il 30 luglio 1965.
Sull'istituzione della Parrocchia, invece abbiamo tante date decisamente discordanti – conclude Natale Bova: gli annuari dell'Archidiocesi di Reggio-Bova, comunque, riportano la data ufficiale del 21 aprile 1965 ed è intitolata alla Beata Maria Madre della Consolazione.
13 settembre 2013
la conferenza