Il fine dell'incontro è quello di dare un imput propositivo al settore turistico.  La provincia reggina, infatti, ha ereditato un patrimonio storico-artistico sedimentato nei secoli con le diverse civiltà, hanno popolato il nostro comprensorio e hanno lasciato tracce indelebili del loro passaggio.
E che nella nostra città esistano tutte le premesse per far nascere un binomio vincente tra turismo e offerta culturale lo si è evinto nella odierna giornata di studi, moderata dal presidente de L'Agorà, Gianni Aiello  che ha evidenziato che il turismo mordi e fuggi  non può ripagare, né in termini d'immagine né a livello economico, una provincia, quella reggina, ricca di storia e cultura ma decisamente povera di infrastrutture: «Il turismo culturale deve puntare alla riscoperta del patrimonio storico-artistico, nascosto dalla disattenzione per renderlo  patrimonio universale e grandi fonti di "conoscenza culturale" con la salvaguardia ed il relativo rilancio, sul mercato culturale-turistico nazionale, del nostro imponente patrimonio archeologico, storico, artistico e paesaggistico».
E tali segnali sono venuti dal luogo di svolgimento della manifestazione:il "Piccolo  Museo San Paolo" che costituisce un misconosciuto giacimento di opere d'arte e che, come ha ricordato uno dei relatori, Daniele Castrizio dell'Università degli Studi di Messina, conserva la più grande collezione di icone sacre per il Meridione d'Italia ed anche l'unica testa  ritratta al mondo di Federico II : «Reggio è una delle poche città che ha una storia veramente trimillenaria che per primi gli stessi cittadini dovrebbero intuire mentre ancora in tantissimi non sanno l'esistenza in questo museo di un bozzetto del XVI secolo di Raffaello Sanzio realizzato per le Logge Vaticane.
Nel settore storico-archeologico Reggio è una città ricchissima ma in questo settore si avverte la mancanza della capacità divulgativa e posso citare un caso emblematico, la chiesa di San Giorgio al corso, un parco archeologico urbano dalla struttura stratigrafica talmente complessa che neanche un archeologo come me la comprenderebbe se non da un archeologo che ha effettuato gli scavi» .
Per Domenico Marino, ricercatore in economia dei beni culturali dell'Ateneo reggino, «la miopia politica nella gestione degli investimenti per il turismo, vede ancora questa città bloccata all'anno zero.
Un caso su tutti, la cittadina monumento di Scilla che offre per la ricezione turistica solo una pensione con solo 28 posti letto.
Di investimenti e decisioni pubbliche in questo settore esiste una necessità primaria per rendere saldo quel legame che versa in situazioni difficili relative alle possibilità turistiche ed allo sviluppo effettivo della zona interessata».                             
Dello stesso parere è il Consigliere Provinciale Enzo Rogolino che ha invitato anche ad uno snellimento delle procedure burocratiche in merito ed ha ricordato l'esperienza positiva del Prusst. 
Ha concluso la giornata l'Assessore provinciale ai Beni Culturali, Santo Gioffré che ha presentato tante proposte per creare un tandem sinergico tra turismo e cultura sulla scia del successo della mostra "Sacre Visioni", come la mostra orafa di Gerardo Sacco ed il prossimo evento culturale relativo alla mostra sulle
"Fonti greche del Petrarca", dedicata a Leonzio Pilato che gli  impartì il greco.

ShinyStat
2 aprile 2001