Il festival “HYPERGONAR” - Reggio corto fest, quest'anno festeggia il suo decennale e per ben manifestare tale traguardo il sodalizio reggino si è reso promotore di una serie di iniziative indirizzate a tale scopo e, nel contempo, evidenziare con tale operazione culturale il superamento delle diverse difficoltà "ambientali" riscontrate sul territorio nel corso di questi anni.
Fin dalla sua prima edizione il festival ha avuto come scopo quello di “creare” una vetrina espositiva dove poter visionare i lavori visivi dei giovani artisti che non hanno la possibilità, vista la solita mancanza degli spazi indirizzati allo scopo, di far conoscere i loro prodotti e, di conseguenza, renderli visibili sia all'utenza che agli addetti ai lavori.
“HYPERGONAR” -Reggio corto fest ha sempre avuto il merito di essere un momento d'incontro tra i diversi linguaggi espressivi, proponendo in ogni edizione diverse tipologie filmiche da quelle classiche a quelle sperimentali.
Sin dal suo primo appuntamento, datato 2000, la manifestazione ha offerto momenti emozionanti anche grazie alla partecipazione della cittadinanza e delle componenti sociali della città ma anche la
partecipazione di registi, giornalisti del settore cinematografico, che hanno supportato la manifestazione: grazie a questa sinergia di intenti il progetto è ancora oggi in continua espansione.
Per celebrare questo importante traguardo il Circolo Culturale L'Agorà, presieduto da Gianni Aiello, ha presentato la nuova edizione in Ungheria dove sono stati proiettati lavori esclusivamente italiani facenti parte dell'archivio del sodalizio reggino.
La manifestazione è stata preceduta dalla stesura di un protocollo d'intesa relativa alla consegna in forma gratuita di otto casse di films di diverso formato all'Associazione ungherese AGORA Szombathelyi Kultúrális és Turisztikai Központ con sede legale in Szombathely.
Il sodalizio culturale reggino ha quindi ha realizzato un gemellaggio con quello magiaro,realizzando così un gemellaggio e nel contempo dà inizio ad una collaborazione culturale tra le parti.
Dopo tali operazioni si è passati alla manifestazione vera e propria nel corso della quale è stata consegnata una targa a Nora Kovacs, per avere partecipato nella scorsa edizione di “Hypergonar” con il lavoro “Az öt bőr".
Con tali azioni – ha spiegato Gianni Aiello al pubblico presente alla manifestazione- abbiamo inteso festeggiare il traguardo della decima edizione con queste iniziative sia culturali ma, anche di amicizia, quindi di legami culturali tra i nostri territori.
Un "ponte culturale" realizzato attraverso lo strumento di “ÀRPÀD” il laboratorio di ricerca che opera all'interno del Circolo Culturale "L'Agorà" e che ha il compito di recuperare attraverso diverse tipologie organizzative i rapporti storico-culturali tra i due territori.
Ritornando alla manifestazione che si è tenuta in nuova location geografica c'è anche da registrare il buon impatto che la stessa ha avuto, come ad esempio l'incontro-confronto con la stampa locale che ha ben gradito l'iniziativa.
Cifre queste che si possono riscontrare dagli articoli che si possono consultare nell'apposita rassegna stampa.
Il Direttore dell’Associazione AGORA Szombathelyi Kultúrális és Turisztikai Központ Rudolf Mayer ha consegnato a Gianni Aiello una locandina del film “La strada” di Federico Fellini nella versione ungherese.
Il tema conduttore della decima edizione è stato quello della città, così come era stato nelle due ultime predenti edizioni.
Città non solo caratterizzate dalle strutture architettoniche, a volte anche decadenti come in "Zen Guerrilla", ma anche città sotto sopra o se vogliamo prendere spunto dall'opera letterario di Italo Calvino “Città invisibili”.
I lavori che si sono susseguiti nelle ultime edizioni del festival del cortometraggio organizzato dal Circolo Culturale "L'Agorà" di Reggio Calabria, così come nell'odierna edizione, propongono diversi interrogativi sulle strutture architettoniche delle città, ma, soprattutto su ciò che esse contengono nei loro contenitori: le persone.
Così come nell'opera letteraria di Italo Calvino anche nel corso delle ultime tre edizioni del festival è stato realizzato un percorso caratterizzato dalle sequenze filmiche dei lavori inseriti nel palinsesti degli ultimi appuntamenti di HYPERGONAR.
Il territorio, le sue variegate strutture, i suoi abitanti, i desideri, le speranze e le angosce dei medesimi, come in "Pianeta uomo" di Cinzia Palumbo, "Invasione"di Alessandro Aiello.
Ma anche un resoconto caratterizzato da diverse esperienze da diversi stati d'animo come "La fuga" di Flavio Moretti.
Città intese anche come piccole comunità, come ad esempio un condominio, per l'appunto il lavoro di Vinicio Basile.
Ma anche il contesto sociale di tale contenitore
architettonico con i relativi personaggi, anche quelli più piccoli con "Io sono Sara", la mancanza di comunicazione con "Camere di Confine".
Ma anche la città, il suo territorio, i suoi abitanti, viste dall'alto, viste dalle orbite dei volatili "Ale de vita".
Alla fine della proiezione dei corti italiani presentati al pubblico presente in sala, all’unanimità è stato scelto come migliore lavoro della serata il lavoro "Not on the programme" di Vinicio Basile.
Cosa aggiungere altro? Se non rimarcare l'ottima esperienza scaturita dal confronto sia culturale che
umano registrato nel corso di questa nuova edizione, in fondo, non a caso si è scelto il nome della nostra associazione, "agorà" , il luogo dove ci si incontrava, si discuteva, e, d'altronde, anche il festival HYPERGONAR è anche questo.