La Direttrice dell’Archivio di Stato di Reggio Calabria dott.ssa Lia Domenica Baldissarro ha voluto esporre nella sala studio una piccola parte dei registri che raccontano la storia di quella innovazione burocratico-amministrativa : esistono migliaia di documenti relativi allo stato civile, catasto murattiano boreau della registratura e dei demani fondi notarili conti comunali ed atti del tribunale di prima istanza documenti questi che lo studioso può consultare per le proprie ricerche.
Lo storico calabrese Mario Spizzirri (Commissario straordinario dell’Istituto della Storia del Risorgimento italiano per la provincia di Cosenza e Catanzaro) , esplicante mansioni presso l’Università degli Studi della Calabria e tra gli altri socio del Centro nazionale di Studi Napoleonici e di Storia dell’Elba, ha ripercorso durante il suo intervento "Istituzioni militari in epoca murattiana" dal quale si evince le difficoltà incontrate da Gioacchino Murat atti a ricostruire un esercito i cui quadri erano stati trasferiti in Spagna con il preciso intento di creare una coscienza nel coscritto chiamato a combattere .
Il dott. Domenico Coppola , per molti anni Direttore degli Archivi di Stato di Catanzaro e di Reggio Calabria, ha trattato il tema relativo alle nuove introduzioni di enti amministrativi che, grazie al decennio francese gettano le basi dello Stato moderno.
Il tema trattato è stato quello relativo a " Due regimi a confronto agli albori del "decennio" in Calabria Ultra: dai dispacci della Regia Udienza (1801-1808)" . Domenico Coppola ha evidenziato che il Preside di allora (l'attuale Prefetto) era
soprattutto un capo militare con poteri assoluti e che il Decennio non era certo passato invano: con esso veramente, - il medioevo era finito e come ebbe a dire Umberto Caldora : il Decennio non era certo passato invano: con esso veramente, - il medioevo era finito e come ebbe a dire Umberto Caldora : «La Calabria fu, comunque, restituita pacificamente ai Borboni con un volto ed un anima davvero nuovi, con un'esperienza benefica e decisiva, con immensi vantaggi ricevuti ... Qualunque cosa voglia dirsi del regime napoleonico - di certo non perfetto e di breve durata - non si può mettere in dubbio che i restaurati Borboni ... misero a profitto con poche modifiche e non sempre con egual acume, le riforme e le direttive dei Napoleonidi» .
É in questo giudizio la sintesi più appropriata che possa ricordare nel tempo quanto avvenuto in quel decennio di fervore legislativo .
Gianni Aiello presidente del Circolo Culturale L’Agorà, attraverso la proiezione di alcuni documenti del periodo, sconosciuti ai molti e caratterizzato da preziose testimonianze cartacee che il giovane ricercatore ha rinvenuto durante i suoi continui ed accurati studi di ricerca.
Il giovane ricercatore ha proiettato alcuni documenti dello stato civile - atti di morte relativi ad alcune esecuzioni capitali di reggini per motivi di brigantaggio, soffermandosi poi sul piccolo monumento in stile neoclassico posto dentro il castello di Scilla: esso si riferisce a due avvenimenti datati 12 luglio 1812 e 14 gennaio 1814.
Le fonti ufficiali narrano che un fulmine in entrambi le occasioni colpì la polveriera posta all'interno della guarnigione causando numerose vittime.
Ma il ricercatore reggino avalla l'ipotesi che sia stato un attentato ordito da spie al soldo degli anglo-borbonici indicando come indizio il contenuto dell'iscrizione marmorea, dove, secondo Gianni Aiello ci sono dei buoni punti di partenza per risolvere questo giallo storico.
Infatti, secondo il ricercatore la "Trisulca folgore" citata nella lapide starebbe a
significare il commando britannico venuto da Messina, giacché l'aggettivo trisulca [con tre punte, che riporta alla mente il latino trisulcum telum Iovis (Ovidio, ibis, v.471)] la Sicilia è l'isola del triangolo .
Nella stessa giornata ci sono stati i preziosi interventi del docente universitario Pasquale Amato che ha trattato il tema su " La politica di un Re in bilico tra Parigi e Napoli" ripercorrendo i rapporti non sempre facili, tra Napoleone Bonaparte e Gioacchino Murat, le incomprensioni e le linee politiche seguite dai due condottieri.
Il rapporto tra Parigi e Napoli, il processo riformistico, il destino, le spinte di Murat sulla creazione di un sentimento unitario.
La preside dell’Istituto magistrale "Tommaso Gulli" di Reggio prof.ssa Carmelina Sicari ha relazionato su "La dimensione della storia in Stendhal" argomentando come i romanzi di Stendhal costituiscono il primo grande modello della narrativa realistica ottocentesca, che da epoche remote attingeva le tematiche più adatte a descrivere la contemporaneità ed i cui protagonisti erano dominati da un ardente volontà di affermazione personale e di fuga dalla grigia quotidianità.
L'appuntamento del 13 ottobre, costituisce l'unico momento, in Calabria, che rievoca la figura di Gioacchino Murat nel giorno della sua scomparsa.