“Le fiabe e la letteratura per gli adolescenti hanno ancora importanza nella formazione dei ragazzi di oggi? : Breve analisi del romanzo I ragazzi di via Pál di Molnár Ferenc” è il titolo del nuovo incontro organizzato dal Circolo Culturale L'Agorà" e dal Centro Studi italo-ungherese "Àrpàd" con l’Alto Patronato dell’Ambasciata di Ungheria. Dopo i saluti di S.E. Ádám Zoltán Kovács (Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario di Ungheria) e Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) la parola è passata a Jámbor Judit Katalin (Presidente Associazione “Maria d’Ungheria Regina di Napoli”). “I ragazzi della via Pál” è un capolavoro della letteratura ungherese, nonché uno dei più noti classici per l’infanzia. Scritto da Ferenc Molnár (Budapest 1878 – New York 1952), il romanzo è popolare per la realizzazione di numerose trasposizioni cinematografiche. È ambientato nella Capitale magiara tra fine ottocento ed il secolo successivo, ma tranquillamente potrebbe aver luogo ovunque ed in qualsiasi epoca. Il quartier generale dell’opera letteraria rivive nell’VIII Distretto di Jozsefvàros, dove vi è una piccola strada, recante la denominazione di Pál utca e dove vi è una rappresentazione dei “ragazzi” del famoso romanzo intenti a giocare lungo il marciapiede della stessa via. La storia dei due gruppi contrapposti nella via Pál è stata in primo luogo pensata per essere letta dai ragazzi, come spiega lo stesso Molnár: “I ragazzi della via Pál, il romanzo che mi sta più a cuore, lo scrissi a puntate nel 1906, per un giornale per ragazzi”. Gli adolescenti budapestini trascorrono il loro tempo tra la scuola e un piccolo prato abbandonato, un’area dismessa nel centro della Capitale ungherese che usano come area di gioco e per tenere riunioni dopo la scuola (1). È il terreno su cui sorge una segheria e le cataste di legna e gli spazi che si sono creati tra esse, che “era insomma un labirinto che si snodava fra alti mucchi di legna”, sono il luogo di gioco perfetto per i bambini. Successivamente ne sono state date letture a livelli diversi, esaminandolo alla luce delle vicende travagliate dell’Europa di inizio Novecento ed evidenziandone il patriottismo, assimilando la difesa del campo da gioco da parte dei bambini a quelli della patria da parte degli adulti, con tutti gli aspetti ad essa correlati – la bandiera, la disciplina, l’esercito, l’eroismo e l’esecrazione del tradimento. Le ragioni del grande successo che ha avuto il libro dal giorno della sua pubblicazione a puntate risiedono nella straordinaria attualità dei temi affrontati quali la mancanza di spazi aperti nelle grandi città; e la scoperta di valori morali e comportamentali che spesso vengono ignorati, soprattutto dagli adulti, quali la lealtà, l’onestà, il coraggio, la generosità, il senso dell’onore, della giustizia e la fede in un ideale. Inoltre nel racconto si nota con quanta lealtà si combattono i rivali, attenti a non infrangere mai le regole stabilite. Fa riflettere il senso di responsabilità dei due gruppi ed il loro impegno incondizionato che può certo insegnare qualcosa a tutti noi. Il campo di via Pál non è solo un terreno di svago, ma acquista un significato universale. In gioco ci sono i diritti umani, e la capacità di farli rispettare. L’eroe positivo è il piccolo Nemecsek, un ragazzo esile, ma coraggioso e generoso, che paga con la vita la voglia di riscatto e d’accettazione sociale, esaltando la morale del dovere ad ogni costo, dell’impegno al massimo delle proprie forze, dell’importanza non tanto del risultato, ma dell’azione in sé. Per i piccoli protagonisti dell’opera letteraria è importante la solidarietà e l’orgoglio di appartenere al gruppo, mentre il tradimento è ritenuto un atto vile da suscitare anche il disprezzo nella banda rivale, che rifiuta Gereb e lo rimanda ai vecchi compagni. Inoltre nel racconto si nota con quanta lealtà si combattono i rivali, attenti a non infrangere mai le regole stabilite. Fa riflettere il senso di responsabilità dei due gruppi ed il loro impegno incondizionato che può certo insegnare qualcosa a tutti noi. Il campo di via Pál non è solo un terreno di svago, ma acquista un significato universale. In gioco ci sono i diritti umani, e la capacità di farli rispettare. Qual è il messaggio dei ragazzi della via Pal? la mancanza di spazi aperti nelle grandi città; la scoperta di valori morali e comportamentali che spesso vengono ignorati, soprattutto dagli adulti, quali la lealtà, l'onestà, il coraggio, la generosità, il senso dell'onore, della giustizia e la fede in un ideale.
(1) Molnár Ferenc, "A Pál utcai fiúk", 1906.