Il patrimonio fossilifero che caratterizza il territorio è alquanto immenso e di grande valore.
Già nel 1647 la loro presenza ha destato l'interesse negli studiosi, un'attenzione rimasta costante nei secoli successivi.
Nell'ottocento, con le ricerche condotte da illustri studiosi tra cui Philippi, Costa, Mantovani, mentre nel secolo successivo con nomi come De Stefano, De Cristo, Cortese.
Resti di cervidi, ippopotami e rinoceronti sono stati rinvenuti in seguito ai numerosi scavi e alle ricerche costanti.
I fossili rappresentano le tracce di precedenti organismi viventi e sono un valido elemento di lettura di tali organismi, ormai scomparsi, di cui possiamo conoscerne la loro struttura e la loro alimentazione, studiandone i denti .
L'opera degli studiosi è proseguita, mettendo in luce, nel campo scientifico, a livello internazionale, località del reggino quali Archi, Mosorrofa, Terreti, Ortì, note per i ritrovamenti fossiliferi.