BENVENUTI
Nell’antica Grecia veniva chiamata l’assemblea dei Liberi che veniva convocata per conoscere le decisioni dei Generali o dei Principi. Questa assemblea soleva riunirsi nella piazza centrale della città, sicché quest’ultima fu presto denominata nello stesso modo, diventando il centro della vita economica, politica e culturale .
E' il centro, oltre che economico, anche morale e sacro della città; nell'agorà si organizza il popolo, quando ricorrono le grandi feste religiose, e di là partono le processioni solenni: nelle Panatenaiche la processione partiva dal Leocorion, nell'agorà, per giungere all'Acropoli.
Quindi li avvenivano le feste religiose, riti solenni, si svolgevano i processi,e venivano discusse le più diverse argomentazioni ed a queste potevano prendere parte tutti i cittadini per esporre le loro opinioni.
Chi aveva commesso dei reati o subito delle dure condanne non poteva entrare nelle aree sacre, quindi evitare i luoghi sacri dell'agorà.
In epoca arcaica, quando gran parte della cultura era dominata da una tradizione orale, era L’Agorà il posto dove i Rapsodi e gli Aedi interpretavano i loro componimenti o i poemi omerici: che come ci testimonia Senofane questi rappresentavano nel mondo greco la forza principale di Sophia e fu nell’Agorà che Socrate, uno delle più grandi testimonianze della filosofia, dispiegò il proprio pensiero ed affrontò i sapienti, smantellando le loro enunciazioni con le armi dell’ironia e della confutazione e per tali motivi che L’Agorà rappresenta la nostra più antica radice culturale dal momento che li nacque e si sviluppò la più alta forma del pensiero occidentale, dove i più grandi pensatori impararono ed insegnarono la passione per la sapienza, così come ci viene ricordato dal Protagora platonico «Io sono appassionato ad imparare, ma la campagna e gli alberi non sono disposti ad insegnarmi alcunché, mentre imparo dagli uomini nel centro della città» .
È il cuore della polis, il punto focale della vita politica cittadina, vi si apprendono notizie, si formano nei commenti, giudizi collettivi su uomini e su cose ed è probabile che nell'agorà fosse ubicato il carcere, luogo sopratutto di esecuzioni capitali, e la residenza degli Undici, al suprema magistratura di polizia.
Insieme coi principali edifici pubblici sorgevano nell'agorà molti dei templi più venerati: il Leocorion, il tempio di Apollo Patroo, il sacro recinto di Eaco, il portico di Zeus Liberatore. Qua e là altari, come quello innalzato a Zeus, o statue oggetto di culto, come quelle degli eponimi.
Un altare dei dodici dei, innalzato da Pisistrato, nel punto meridionale della suddetta area, rappresentava il centro della città, mentre in altro punto della piazza era posizionata l'ara della Misericordia .
Tutto intorno alla piazza risiedevano i pubblici uffici, la Tholus, residenza dei Pritani, il luogo dove si riuniva il Consiglio dei Cinquecento, il Metroo, tempio di Cibele, adibito ad Archivio di stato, e gli edifici dove risiedevano i magistrati.
Per quanto riguarda l'aspetto planimetrico vi erano due tipi di agorà: quello arcaico e quello jonico. Il primo era attraversato da strade il cui percorso era interrotto dai portici, mentre il secondo era costituito da portici posti su quattro
lati che erano collegati tra di loro in modo da creare degli accessi di passaggio.
Si pensò di munirle di portici, tanto da divenirne elemento essenziale e caratteristico, per una maggiore comodità logistica, consentendo così, a coloro che vi risiedevano, per loro adunanze sia socio-politiche-religiose che commerciali di ripararsi dal sole e dalla pioggia.